Autogrill: story telling di insegna e di prodotto

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Autogrill: story telling di insegna e di prodotto

Aprile 2014. Autogrill ha in Bistrot alla Stazione Centrale di Milano una vera e propria scuola dove il personale prova dal vivo soluzioni di visual, di merchandising, di comunicazione, di prodotto in continuum.

Visto che non avete tempo per controllare i cambiamenti ve li racconta RetailWatch.

Lo story telling del savoir faire

All’esterno l’insegna ha deciso di raccontare sul visual rotante, in quattro distinte parti, cosa sa fare, cosa fa, perché lo fa. Alcune parti di questa comunicazione sono presenti anche nei murales verso il fondo, ma vederle in questo modo, magari aspettando il treno, incuriosisce e attira lo sguardo. È la storia della ricerca di materie prime e prodotti eccellenti da proporre in vendita, della ricerca della cucina tradizionale, del gusto, del sapore, del prodotto fatto giornalmente (ottima la pasta fatta a mano).

Lo story telling del prodotto

Spostiamoci allora all’interno del locale per vedere l’applicazione dello story telling esposto all’esterno. I banchi del prodotto espresso, di quelli refrigerati, le scaffalature del secco e delle bevande rispecchiano appieno la storia della scuola di cucina appena accennata all’esterno.

A scanso di equivoci: le fotografie sono state scattate senza autorizzazione in una serata qualsiasi, cosicchè il personale non ha potuto correggere possibili errori, rotture di stock o altro. Sono le fotografie di un qualsiasi cliente entrato per mangiare qualcosa in attesa del treno.

È, allora, un lungo story telling di prodotto (molti prodotti di nicchia) e di brand (alcuni strettamente locali) che ha nell’espressione del prezzo il massimo di una operazione commerciale. Silvia Barbieri ha scritto più volte della necessità di creare la fascinazione del prezzo e contemporaneamente la fascinazione della qualità e del valore, del brand e del prodotto. Trovare dei prezzi espressi con un corpo così in grande significa che Autogrill sa che molti clienti del suo Bistrot sono anziani e fanno fatica a leggere i corpi piccoli, metterli poi su blocchi di legno o con trasferelli nelle vaschette di plexiglass, ha un che di poetico (lasciateci questo licenza, per favore).
 

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