Billa lascia i supermercati italiani a Carrefour

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Billa lascia i supermercati italiani a Carrefour

Giugno 2014.  Il Gruppo REWE lascia il segmento dei Supermercati in Italia 53 negozi BILLA saranno trasferiti alla consociata italiana del Gruppo francese Carrefour. In futuro, REWE International AG si concentrerà in ambito internazionale sul business in 7 Paesi del Centro ed Est Europa.

Il Gruppo REWE lascia così il segmento dei supermercati in Italia. Il 30 giugno 2014, il Gruppo REWE ha raggiunto con la consociata italiana del Gruppo francese Carrefour un accordo per la cessione di 53 negozi gestiti con il marchio BILLA in Italia, soggetto all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni regolatorie. Le parti hanno concordato di non rilasciare dichiarazioni relative al prezzo di cessione. Per la vendita dei restanti 83 negozi sono già in corso trattative fra l’Azienda e potenziali partner. I circa 3.784 collaboratori impiegati nei negozi saranno trasferiti ai rispettivi acquirenti. Per i 240 collaboratori di sede verrà elaborato un piano sociale con le Organizzazioni Sindacali.

È un problema di volumi
“Il nostro obiettivo strategico è quello di raggiungere una posizione rilevante in tutti i mercati in cui siamo presenti. In Italia finora non siamo stati in grado di raggiungere questo traguardo nonostante gli investimenti mirati e l’ottimizzazione della rete e, sulla base delle nostre attuali stime, non saremo in grado di raggiungerlo nemmeno nel prossimo futuro“, così Frank Hensel, Presidente del Consiglio di Amministrazione di REWE International AG e Procuratore Generale del Gruppo REWE. “Per queste ragioni abbiamo deciso di abbandonare il segmento dei supermercati in Italia. Il nostro focus in ambito internazionale è sui mercati di successo del Centro ed Est Europa“, spiega Hensel.

I pdv distribuiti fra Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta hanno una superficie complessiva di 58.000 mq con 300 mio di euro di vendite. In questo modo Carrefour si rafforza in regioni già importanti per il gruppo.

Resta da vedere a chi andrà il resto della rete di Billa, ormai frazionata in due o tre tronconi.
 

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