Brunelli-Finiper/Arese, da fabbrica di auto a experience

Data:


Brunelli-Finiper/Arese, da fabbrica di auto a experience
 
Aprile 2016 – Erano gli anni Novanta quando, dimostrando grande visione e lungimiranza, il gruppo di sviluppo Finiper acquistò l’area dell’ex Alfa Romeo, impostando quello che sarebbe diventato vent’anni più tardi il più grande impianto commerciale d’Italia e uno tra i piú grandi d’Europa.

Centro di Arese esalta la visione già di Victor Gruen e Rick Caruso sui centri commerciali. Il primo aveva progettato a Southdale nel 1956 una piazza con intorno dei negozi e non viceversa, cioè dei luoghi prima identitari (Gruen) e poi comunitari (Caruso), che in parte in Europa esistevano e esistono già, cioè i centri storici. Il concept di Southdale, snobbato, vedeva un consumatore a suo agio nel centro, senza alcuna frenesia di comprare. Queste osservazioni sono di Luca Pellegrini-Iulm e servono per inquadrare un progetto innovativo che rimette le piazze del Centro al loro giusto posto, dando valore al luogo stesso, spogliato della massificazione alla quale soggiacciono la gran parte dei centri commerciali.
 
Una strada di città
Con una posizione strategica, oltre 90.000 mq di GLA e numeri da record, IL CENTRO è un progetto innovativo a cui ha collaborato Design International, gruppo attivo nel settore commerciale e di intrattenimento, diretto dal suo Chief Executive Davide Padoa. In un panorama architettonico che si sta sempre più evolvendo verso competenze specifiche e dove il know-how, il design integrato a vere e proprie intuizioni commerciali contano più di qualsiasi altra cosa, Design International – di matrice canadese e con quartier generale a Londra – ha un’esperienza consolidata da oltre 50 anni come specialista riconosciuto nella realizzazione di grandi progetti nel settore retail real estate in tutto il mondo.

Design International ha partecipato alla progettazione del più imponente involucro edilizio. Il concept voluto da Davide Padoa è stato di creare una vera e propria strada di città, sia interna che esterna, ancorata da una innovativa esperienza legata al cibo con Iper la Grande da una parte, e da una delle più grandi piazze coperte d'Europa dedicata al fashion sul lato opposto, con una serie di palazzi, vie alberate, piazze, scaloni e zone per lo svago lungo un percorso vivace che suscita curiosità, emozioni e, soprattutto, tanto shopping e ristorazione.
 




 
Il ruolo delle Corti
Sono ben sei le corti del Centro: luxury, children, green, fashion, food court.

La Fashion Court ospita i più importanti brand internazionali, tra cui il primo Primark in Italia, H&M, Zara, Massimo Dutti, Superdry, Mac, per menzionarne alcuni. Da sottolineare l’affiancamento delle entrate dei principali competitori, Primark e H&M in testa. Strutturando un innovativo concept di “piazze sequenziali” e sistema di edifici dentro l’edificio – ovvero Palazzi interni – lungo il percorso commerciale, l’Arch. Padoa ha inserito uno spettacolare edificio denominato il ‘Palazzo dei Profumi’ che ospiterà la Boutique del Regalo, un palazzo di vetro a marchio Swarovski e altri gioielli nel cuore della strada, ispirandosi alla Covent Garden londinese. Anziché trattare i singoli punti vendita con un fronte vetrina bidimensionale, i negozi sono trasformati da Design International in veri e propri “Palazzi” all’interno della propria città.

Sul lato opposto de IL CENTRO, è stato realizzato un innovativo Marketplace in cui il fronte Iper si affaccia su una larga piazza ottagonale con i prodotti del fresco e la piazza del centro commerciale entra nell'Iper attraverso un lungo porticato. Si crea così una sinergia unica tra acquisto e consumo, oltre al contatto umano di chi spiega (attraverso open kitchens e cooking shows) il prodotto al visitatore. Al primo piano del Market Place è stata inserita una piazza di ristoranti, collegata con una rampa elicoidale al piano mezzanino e al piano terra dell’Iper: una sorta di Guggenheim newyorkese ispirato all’arte del cibo e del ‘fresco’.
 
Tetto sostenibile
Particolarmente innovativa è anche la metodologia utilizzata nella progettazione del tetto, mai applicata ad un centro commerciale: la struttura della copertura è in “gluelam beams” (legno lamellare strutturale realizzato con materiali sostenibili) e, con campate di oltre 40 metri, rappresenta una tra le più grandi strutture in legno mai realizzate in Europa per un centro commerciale. L’intero complesso è stato progettato secondo rigidi criteri di risparmio energetico e bio-sostenibilità, in linea con gli standard promossi dal U.S. Green Building Council per ottenere la prestigiosa certificazione LEED® di livello Gold.

Altro elemento importante è l’alberatura composta da piante ad alto fusto che arricchiscono il percorso esterno e interno, un vero e proprio giardino con chioschi e ristoranti, piste ciclabili, giochi bimbi e altre attività legate allo sport, ai motori e alla salute.

L’impianto architettonico si contraddistingue per la vivacità degli spazi e per l'esperienza della passeggiata urbana dove spazi pubblici, prodotti e gli oltre 200 brands si miscelano in un ambiente autentico, in cui l’esperienza di ospiti e visitatori è posizionata al centro. Davide Padoa commenta: “IL CENTRO ha trasformato la vecchia sede dell'Alfa Romeo da una fabbrica di macchine a una fabbrica di esperienze, con il più grande numero di insegne mai realizzato in Italia in una galleria porosa, in cui spazi interni ed esterni vivono simultaneamente. Disegnarlo è stato come dipingere una città, con le abitudini e i gusti dei suoi cittadini in mente”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

Esselunga e Coop vs Selex nella corsa ai prodotti a marchio.

L'MDD è storicamente in aumento perché la si usa come arma competitiva (contro i discount), utile a fidelizzare la clientela. Quali sono i rischi e le opportunità di tale incremento? I casi Esselunga, Coop e Selex.

La catena di librerie più grande del mondo è chiusa al pubblico. Perché è un problema della GDO.

Il ruolo della GDO nel mercato del libro si assottiglia sempre di più ma invertire il trend è possibile. Vediamo come, analizzando i dati ed un caso di successo.

La GDO ignora un’opportunità da 10 miliardi di euro?

Esistono vari modi, già testati, per vendere all'industria degli spazi pubblicitari all'interno dei negozi alimentari. E se ci fosse un modo più strutturato e profittevole di farlo?

Eataly cambia pelle, accelerando sulla MDD

Eataly è nata dall'intuizione di valorizzare i marchi e le produzioni alimentari degli artigiani. Cos'è cambiato recentemente nella sua strategia? Analizziamo come viene utilizzato oggi il marchio insegna.