Chi era, chi è il buyer? E come si comportava, si comporta?

Data:

Chi era, chi è il buyer? E come si comportava, si comporta?

Maggio 2016. Mettete insieme Chiara Romano, Marco Pallavicino, Eugenio Chelli, Bianca Maria Braghenti, Giuliana Fiorini, Teresa Rovedatti e Claudia Rumi e pensate a come possono aver scritto questo libretto. Bye Bye Buyer, Quando le donne non avevano cognome, è autoprodotto a cura di Orangeadv, via privata Cagliari 10, Milano. Eppure meriterebbe un’altra visibilità.
. Lo hanno scritto divertendosi, si capisce,
. Lo hanno limato e riscritto in alcune parti con grande abilità,
. Sembra un testo scanzonato, ma non lo è.
. E’ un insieme di testimonianze dirette e vissute sul campo.
 
Spiega senza convenevoli l’evoluzione del buyer della gdo.
 
Devo dire che in alcuni passaggi è divertente, soprattutto per chi, come me, il buyer non l’ha mai fatto, ma li ha conosciuti da vicino, vicinissimo. E infatti si intravvedono diversi nomi, alcuni dei quali scomparsi per la teoria dell’evoluzione.
 
Quello di dipingere i buyer è un’impresa mai tentata ad oggi. Il buyer può essere vendicativo se riconosce malafede nello scritto e nei suggeritori dello scritto. Ma queste ragazze lo hanno dipinto con velocità e passione, senza temere ritorsioni e senza essere sgarbate. È una bella fotografia che servirà a chi scriverà in futuro di GDO e soprattutto della professione più appassionante e più ricca, in tutti i sensi, delle insegne della grande distribuzione.
 
Per trovare il libretto dovrete sudare, ma ne vale la pena.
 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

Ci sono limiti al personal branding nel Retail?

Siamo abituati a vedere il nome di Donald Trump su palazzi importanti di Manhattan, alberghi di lusso e merchandising di vario genere. Con la cioccolata del Presidente però, si va oltre, portando sugli scaffali il peso delle istituzioni.

Conviene ancora aprire Pet Store?

I Pet Store hanno avuto un veloce sviluppo, dettato anche dall'impegno diretto di importanti fondi d'investimento. Quali caratteristiche devono avere, però, per rappresentare ancora oggi un buon modello da sviluppare?

Tempi duri all’orizzonte: Fotografia del cliente moderno.

Il PIL cresce poco, la produzione industriale cala e la sfiducia è alle stelle. Come si traducono questi elementi nei comportamenti di spesa e quali carte vincenti può giocarsi il retail?

Il RetailMedia è solo un altro modo per bombardare gli utenti?

La crescita del Retail Media è inarrestabile. Centromarca e Wavemaker presentano uno scenario che mostra un trend positivo. Siamo sicuri però che questo strumento rappresenti il miglior investimento di marketing possibile?