Coop/Mit-Expo2015: l’innovazione nel retail

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Coop/Mit-Expo2015: l’innovazione nel retail

Maggio 2015. Dopo aver visto il FoodDistrict e il supermercato del futuro (e alcuni padiglioni) di Coop-Mit bisogna stare attenti a usare le parole innovazione e futuro. È tutto da azzerare perché per parlare di futuro e innovazione (termini integrabili) bisogna partire da qui.
 

 
L’azzeramento è obbligatorio e scusate la devianza ma per onestà intellettuale bisogna esaltare questo esperimento unico al mondo fatto da un’azienda italiana che non può delocalizzare (per forza) e dei quali, da italiani e da osservatori bisogna dare atto al duo Vincenzo Tassinari (past president che ha iniziato il progetto) e Marco Pedroni (attuale Ad di Coop Italia che l’ha portato a termine con i suoi uomini, ai quali va dato atto di un lungo e silenzioso lavoro) di aver fatto qualcosa di eccezionale.
 
Il progetto prima di tutto parte dalla logistica.
 

 
La logistica
Il magazzino delle riserve, ubicato al -1) permette di razionalizzare le scorte e di non caricare le gondole, come avviene oggi). Un sistema via cloud permette di rifornire le gondole al momento giusto e in modo quasi automatico con il sistema dell’in&out. I costi, con un simile sistema si abbassano.
 




Le informazioni
Le gondole sono caricate invece di molteplici informazioni, fornite dai fornitori della catena, e, sempre via cloud, vengono erogate al cliente dai pannelli soprastanti: basta toccare la referenza da acquistare e le informazioni (di origine, provenienza, di contenuti nutrizionali e altro), si espandono sopra la gondola permettendo al cliente una scelta che prima era la problematica lettura dell’etichetta.
 



I robot dell’ABB
ABB ha fornito di tre robot il supermercato del futuro di Coop per far capire che molte operazioni manuali, di routine e onerose in tempo e costo, possono essere demandate.
 

 
Tutto semplice, no? La semplicità, la razionalità (forse troppa, ma per l’esperimento va bene così), il conoscere sono alla base di questo progetto.
 



Il supermercato del futuro di Coop
Uno spazio sperimentale, capace di generare nuove interazioni tra consumatori, prodotti e produttori. Oltre 2.500 metri quadrati, su due livelli, in cui ritrovare un rapporto diretto con la filiera, con le origini del prodotto, con la sua storia.
Il viaggio nel supermercato del futuro, progettato da Carlo Ratti Associati, parte dal passato, dalla storia dei mercati, con l'evoluzione dal medioevo ai prossimi anni, e dalla storia di Coop, dal magazzino di previdenza a Torino (il primo negozio Coop in Italia datato 1854) ai giorni nostri. Così si arriva al piano superiore dove comincia il percorso vero e proprio nel futuro. Si parte con i tre YuMi, robot di nuova generazione realizzati da ABB dotati di braccia, vista e tatto, pensati per una nuova era dell’automazione in cui gli esseri umani e i robot eseguiranno congiuntamente le stesse operazioni. YuMi è infatti l’abbreviazione di “you and me” a sottolineare  la collaborazione tra robot e uomo, con la sua capacità di manipolare in completa sicurezza qualsiasi oggetto, dai delicati elementi di precisione di un orologio fino a infilare il filo in un ago o interagire con i clienti del supermercato del Future Food District.
 

 
L’organizzazione del negozio
E qui comincia la superficie di vendita: un assortimento di prodotti distribuiti su una struttura a gradoni, disposti su tavoli che seguono un ordine che va dalle materie prime, la frutta, il grano, il latte, ai prodotti via via più trasformati e elaborati, valorizzando il patrimonio agroindustriale italiano. Cinque le filiere rappresentate: latte e derivati, the, caffè e cacao, cereali e birra, carne e pesce, ortofrutta e vino. Per fare un esempio: si parte dalla farina passando per la pasta i biscotti fino alla birra. I prodotti sono esposti su ampi tavoli, all'utente basta indicarli toccarli o indicarli con la mano per ottenere informazioni aumentate sui prodotti ovvero tutte quelle informazioni che oggi o non sono disponibili o lo sono parzialmente solo in rete ma che, in ogni modo, non sono reperibili in un'etichetta tradizionale. Attraverso queste “etichette aumentate”  il prodotto è in grado di raccontare se stesso, le sue proprietà, la sua storia, il suo tragitto. Le nuove tecnologie rendono possibile un consumo più informato e consapevole, attraverso nuove modalità di interazione tra utenti e prodotti.
 

 
Tre sono i livelli di interazione previsti: il primo permette di ottenere indicazioni sulle caratteristiche primarie dell'articolo, il secondo racconta l’origine delle principali materie prime che compongono il prodotto, e l’eventuale presenza di ingredienti allergizzanti, il dato nutrizionale per porzione e l’impatto ambientale espresso in CO2 equivalente; infine, nel terzo livello, ci sono informazioni in dettaglio sulla storia e sulle sue caratteristiche. Tra i tavoli anche le due “teche” dove sarà possibile vedere qualche potrebbe essere il cibo nel vicino 2020 e nel lontanissimo 2050 (a cura di Cryovac). I packaging sono sostenibili di Bio-on, poliesteri biodegradabili anche in acqua ottenuti attraverso la fermentazione naturale di batteri alimentati da scarti e sottoprodotti dell’agro-industria senza sottrarre terreno coltivabile a scopi alimentari come le polpe delle barbabietole dopo aver estratto lo zucchero o i grassi animali di scarto  e senza l’impiego di solventi chimici.
 


 
Supermercato senza barriere e con baratto di idee
L'eliminazione delle barriere verticali negli spazi disegna un paesaggio orizzontale che favorisce il contatto e la relazione, creando un’area di libero scambio, una spazio per il baratto delle idee. Il supermercato però non è solo un spazio esperienziale e d'acquisto, ma anche luogo dove si incontrano le eccellenze grandi e piccole, dalle grandi aziende nostre partner ai piccoli fornitori e ristoratori locali fino ai singoli consumatori. Parliamo di oltre 1.500 prodotti realizzati da 90 fornitori con stabilimenti in Italia, che condividono le stesse idee che Coop applica ai suoi 1.400 prodotti a marchio, ossia qualità e trasparenza. Inoltre, alcuni soggetti selezionati da Coop utilizzeranno il supermercato come una vera e propria infrastruttura per poter vedere i propri prodotti con una logica simile a quella di piattaforme quali ebay o Airbnb dove il consumatore potrà diventare venditore.
 

 
Il punto di vendita racconta sé stesso
A conclusione della visitor experience, ecco la DataViz posta sopra la barriera casse, dove in tempo reale vengono rappresentati i dati relativi al punto di vendita come il numero dei visitatori, con quali prodotti stanno interagendo, la top ten dei prodotti più venduti. Il percorso è disseminato di Qr code tematici con cui accedere alla libreria digitale e scoprire i migliori libri sui temi della manifestazione, ed eventualmente acquistarli. Oltre alle casse, infatti, c'è lo spazio libreria dedicato ai temi di Expo a cura della catena Librerie.coop, e Bookrepublic, libreria online specializzata in ebook. Lo spazio libri proporrà a rotazione circa 5 mila titoli cartacei, proponendo la migliore offerta di libri legati alla cultura del cibo. Oltre ai titoli cartacei sarà installato uno schermo touch e un video wall dove interagire con i libri, leggerne l’anteprima, acquistarli, condividerne gli argomenti e dove saranno trasmessi contenuti editoriali.
 
In questo supermercato lavorano 40 dipendenti di Coop Lombardia ed è anche possibile incontrare i soci Coop, che hanno un presidio. Da questo spazio trasmetterà anche per tutta la durata di Expo RadioCoop, la radio in store di Coop che fungerà da amplificatore di tutto ciò che succederà nel FFD dentro la rete dei 1200 punti vendita Coop.
 
Da segnalare alcuni brand che hanno dato supporto al supermercato del futuro come Barilla e Lavazza.
 
L’investimento di 15 mio è sicuramente elevato e proprio per questo è coraggioso, soprattutto in un momento politico, economico e sociale come quello che stiamo attraversando, ma il leader di mercato l’ha sottoscritto con grande generosità e permette a tutta la business community del largo consumo (IDM e GD, fornitori di servizi) di fare ragionamenti sul futuro che ci aspetta.
 
Punti di forza
Sperimentazione, Innovazione, Trasparenza, Visione
 
Punti di debolezza
Investimento elevato, A parte la comunicazione rimane da capire quale sarà l’anima, l’intelletto di un simile supermercato: le informazioni? La tecnologia? I costi? Preferiamo sperare che al centro ci sarà sempre l’uomo, con le sue capacità e le sue debolezze, magari messo fra le corsie per fare da shopper assistant con un sorriso e un Buongiorno-Grazie. Bisognerà vedere come Coop implementerà queste innovazioni nella sua rete tradizionale e in quanto tempo. Ultima annotazione: resisteranno i valori della cooperazione a una simile visione tecnologica?
 
Giudizio finale: up grading impressionante dell’innovazione e del retail. Sarà una scuola formidabile per tutto il gruppo. Voto 10 (non l’abbiamo mai dato a nessuno).
 
La sostenibilità di Il Supermercato del Futuro-Expo 2015
Impatto ambientale    3
Solidarietà    5
Legami con il territorio   5
Naturalità    3
Organic-bio    4
Artigianalità    2

Scala di valori da 1 a 5
 







 

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