Dal risparmio del tempo alla guerra dell’attenzione. Nel punto di vendita

Data:


Dal risparmio del  tempo alla guerra dell’attenzione. Nel punto di vendita

Ottobre 2018. Mentre la bagarre sui prezzi e le promozioni e le offerte impazza il consumatore chiede, oltre alla convenienza, di risparmiare tempo.
 
Prezzo, offerte e assortimento sono alla base del mestiere del distributore: l’insegna seleziona fornitori e prodotti componendo un assortimento caratteristico, esprime una scala prezzi e propone dei prezzi e delle promozioni.
 
La tabella che pubblichiamo qui sotto è un esempio eclatante di una nuova variabile richiesta dal consumatore, quella del tempo. Su 6 item di risposte la n.2 e la n.5 e la n.6 riguardano il tempo. Il tempo ha fatto il suo ingresso nel lessico del retail dopo la Lehman Brothers e la crisi finanziaria che impattato l’economia di diversi paesi. I negozi furono rivisti in profondità sia nel layout orizzontale (far risparmiare tempo alla visita) sia nel layout verticale (rendere trasparente l’offerta di prodotti e la scala prezzi).
 

 
L’evoluzione della variabile tempo è l’attenzione. Dice Christian Centonze, FMCG Solutions Leader di Nielsen, che entro breve si scatenerà una vera e propria battaglia su questo argomento: la battaglia dell’attenzione.
 

 
L’attenzione è un bene scarso e si declina attraverso un percorso nuovo coinvolgendo aspetti del negozio ritenuti fino a poco fa secondari:
. il tempo,
. il confort di acquisto,
. la personalizzazione,
. l’assistenza.
 
Per questo è necessario un allineamento dell’offerta alla domanda, sottolinea Giuliano Noci, Ordinario di mktg e strategia al PoliMi, i dati servono a questo, a conoscere, capire e aggiornare il sistema di vendita. La precisione dell’allineamento deve prevalere sulle politiche di conversione, cosa che ad esempio non sta succedendo nei viaggi e nel turismo.
 
Bisogna sapere catturare l’attenzione del cliente organizzando il negozio come se fosse un media. Perché:
. il 40% delle categorie acquistate non sono pianificate,
. il 63% dei clienti scopre nuovi prodotti quando è nel negozio,
. il 67% sceglie un brand quando è nel pdv.
Fonte: Osservatorio multicanalità, Nielsen-Polimi
 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

Tempi duri all’orizzonte: Fotografia del cliente moderno.

Il PIL cresce poco, la produzione industriale cala e la sfiducia è alle stelle. Come si traducono questi elementi nei comportamenti di spesa e quali carte vincenti può giocarsi il retail?

Il RetailMedia è solo un altro modo per bombardare gli utenti?

La crescita del Retail Media è inarrestabile. Centromarca e Wavemaker presentano uno scenario che mostra un trend positivo. Siamo sicuri però che questo strumento rappresenti il miglior investimento di marketing possibile?

Tutte le trappole del posizionamento prezzo

Verificare se la propria insegna sia veramente competitiva rispetto al mercato non è un'operazione banale. Occorre interpretare correttamente i dati, elaborarli e compiere le azioni necessarie al fine di evitare alcuni errori potenzialmente fatali.

Il gelato si sta sciogliendo?

Produrre gelato e venderlo direttamente al consumatore può non essere così profittevole. Lo testimoniano casi come quello del Magnum Store o dei punti vendita Grom. Anche in GDO però, le sfide per l'industria non mancano. Quali sono le caratteristiche del mercato e quali le potenziali soluzioni ai problemi storici del settore?