Doxa-Politecnico: a cosa servono le APP della GDO?

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Doxa-Politecnico: a cosa servono le APP della GDO?

Febbraio 2017. Sono pubblici I dati dell’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano riferiti al Mobile: think out of the box. Vediamone alcuni.
 
Il comportamento dei Mobile Surfer
I consumatori italiani dedicano sempre più tempo alla navigazione Internet via Mobile: 6 minuti su 10 passati online provengono dagli Smartphone e sono oltre 25 milioni gli italiani che mensilmente navigano dai propri Smartphone (pari a circa il 70% degli utenti Internet complessivi). Tale valore è cresciuto a doppia cifra rispetto all’anno precedente, a differenza del numero di utenti desktop che è addirittura in calo.
Le App catturano circa il 90% del tempo di navigazione complessivo degli Smartphone; a farla da padrone sono quelle di Google e Facebook, che attraggono quasi la metà del tempo totale.
 
Dal computer al mobile phone[2]

Consapevoli dello spostamento degli utenti su Mobile, le aziende hanno lavorato molto sull’ottimizzazione dei propri siti internet.
I consumatori danno un buon voto (7,3 su 10) alla fruizione dei siti da Mobile” afferma Guido Argieri, Telco & Media Director di Doxa. “Ciò nonostante, il 57% dei Mobile Surfer negli ultimi 3 mesi ha abbandonato un sito/App perché non funzionava o non era sufficientemente veloce. Oltre all’usabilità, un tema caldo è quello della privacy: la sensazione che le aziende monitorino le ricerche personali è molto forte per tutte le fasce di età, mentre il consenso al tracciamento per ottenere offerte e messaggi mirati genera sensazioni ambivalenti, a metà tra il fastidio per l’intrusione e l’utilità percepita per possibili vantaggi che ne deriverebbero.”
 
Wi-fi sempre attivo
È alta la percentuale dei Mobile Surfer che non disattivano mai la connettività dei propri Smartphone: oltre due terzi (68%) ha il wi-fi sempre attivo, mentre la percentuale scende a poco più di un terzo (37%) per la geo-localizzazione e al 19% per il bluetooth.
Per quanto riguarda la tipologia di App di brand scaricate sugli Smartphone: il 72% ha installato almeno un’App di un gestore di telefonia, il 61% di una banca (valutate come le qualitativamente migliori), il 39% di un’insegna della GDO, il 29% di un gestore utility e il 23% di un brand dell'abbigliamento.
In merito alla pubblicità su Mobile, invece, i Mobile Surfer sostengono che i Video sono al contempo il formato che attira maggiormente l’attenzione, ma anche il più invasivo. I più efficaci in termini di trade-off tra engagement e fastidio sono: i link sponsorizzati all’interno dei motori di ricerca, i banner a fondo pagina e gli Sms pubblicitari.
 
Ma le offerte via smart phone sono così amate?
 
I dati riferiti alla GDO sono però sconfortanti:
 
. il 39% degli intervistati da Doxa dice di avere un APP proviente dalle insigne della GDO. La valutazione media dei contenuti è bassa, 7,3; l’1,8% dice che la usa una volta ogni tanto, il 36% afferma che serve a poco. Il 61% dice che non ha nessuna APP della GDO perchè servono a poco.
 
Sarà una bella battaglia pentrare negli smartphone delle persone dove, in genere, albergano 30 APP, ma se ne usano frequentemente solo 4-5.
 
Umberto Bertelè, presidente degli Osservatori digital innovation del Politecnico di Milano, commentando i dati favorevoli a ricevere le offerte commerciali provenienti dai negozi fisici sullo smart phone si lascia scappare un: “Secondo me c’è il rischio che per non ricevere offerte qualsiasi in continuazione, una persona alla fine cerchi di schivare il negozio che le produce”. Con una perdita secca di vendite.
 
Concordiamo professore, concordiamo…
 

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