Esselunga e il cappello del cliente

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Esselunga e il cappello del cliente

Novembre 2013. Nel punto vendita di via di Novoli (Firenze) Esselunga declina il concetto di cross selling in azioni di merchandising pratico: nel punto vendita toscano propone al cliente trappole antitarme di brand industriali accanto a farine e pasta, alimenti tradizionalmente riposti in credenza. Nella prima foto prodotti a marchio Vape, brand del gruppo Guaber, sono proposti in prossimità della pasta a marchio commerciale.

Anche l’uso di espositori di tipo broches, che estendono lo scaffale e aiutano a guadagnare metri di spazio di vendita, contribuisce a connotare la vendita come complementare alla merceologia principale del reparto. L’esposizione è ripetuta per sei volte lungo tutto il corridoio ma non risulta ridondante, essendoci spazio anche per il brand co-leader Autan, gruppo SC Johnson.

Curiosa (e chissà quanto voluta) la scelta di merchandising che accosta due logotype molto simili, quello di Barilla e di Autan.

Aumentare il cross selling è una delle strategie più utili per sviluppare il Category Management e consentire all’insegna di ragionare “mettendosi il cappello del cliente”.

 

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