Gli assortimenti dei supermkt stanno seguendo l’evoluzione demografica?

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Gli assortimenti dei supermkt stanno seguendo l’evoluzione demografica?

Febbraio 2017. Per rispondere alla domanda del titolo bisogna partire dall’evoluzione dei supermercati negli ultimi anni. Questa è la fotografia che RetailWatch è in grado di commentare.
 

 
Fonte: IRi
 
L’analisi degli assortimenti e della loro evoluzione nel core target dei retailer, il supermercato, è sempre interessante.
 
Tralasciamo di commentare gli ultimi due reparti sotto assedio dai categoyr killer da tempo che hanno una assortimento di brand/referenze ben maggiore di quello che può ospitare il supermkt.
 
Questa tipologia di vendita, soprattutto per le evoluzioni demografiche (il restringimento del nucleo famigliare, l’aumento dei single di tutte le età, ecc.) dovrebbe diventare un destination store per la spesa normale. Non sappiamo nulla delle referenze dei banchi assistititi e a SS di ortofrutta, panetteria, carne, pesce, gastronomia, dove il peso variabile detta legge.
 
Concentriamoci sul confezionato.
 
La drogheria è stabile, manca l’innovazione da parte dell’IDM, le MDD stanno poco per volta sostituendo diverse referenze.
 
Aumenta il numero delle bevande, dove sono entrati diversi brand con nuova proposte.
 
Nel fresco confezionato ecco un aumento degno di nota, ma sono per lo più estensioni. Mancano le proposte chiave del tipo Pronti da mangiare o da cuocere, dove spicca per sensibilità Esselunga e Coop.
 
Aumentano i surgelati con pizze e quant’altro.
 
Flette anche se di poco il pet food, settore anch’esso rosicchiato dalle GSS.
 
C’è un problema di valorizzazione degli scaffali, secondo RetailWatch, in tutti i settori. Quello della cura persona, ad esempio, dove L’Oreal e P&G hanno lanciato diverse referenze chiave dovrebbe essere più attento alle nuove proposte dell’IDM, viste anche le campagne di comunicazione delle multinazionali. Dall’igiene orale alla cura della pelle. Lo stesso lineare del caffè che sta ospitando i nuovi sottogruppi delle capsule (sia dell’IDM sia delle MDD) andrebbe comunicato, in generale, in modo diverso. Per non parlare della carta igienica, categoria ormai commodizzata, con troppo spazio dedicato alle MDD.
 
Insomma: bisognerebbe proprio ripensare radicalmente gli assortimenti come abbiamo scritto diverse volte. Nel suo intervento allo scorso Annual di Nielsen Sami Kahale, ad di P&G, ha sollecitato la comunità del retail a pensare ai bisogni attuali e futuri dei senior, oltre a quelli dei millenial. Nel bene o nel male sono i senior a detenere un buon reddito e a cercare prodotti con funzione d’uso legittimata che non hanno. Non è una buona pista da seguire?

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