I centri commerciali fra sovrapposizioni e polarità
Maggio 2016. Il centro commerciale deve ripensarsi, come dice Luca Pellegrini che pensa al Cirque du Soleil, ma ha numeri di consenso importanti. Sarà anche insidiato da internet e dai factory outlet, ma ha numeri di consenso importanti. È quanto emerso dalla ricerca di TradeLab, presentata da Maddalena Borrella, per Canali&, con il supporto di Gs1 Italy e il patrocinio di Cncc. È un’indagine fatta su 3.000 persone di Milano, Roma e Catania incentrata sulle polarità dei centri commerciali, del parco commerciale, dei factory outlet, dei centri urbani e di internet.
La frequentazione del cci rispetto a tutte le polarità raggiunge il 90.5%.
I consumatori utilizzano tutte le polarità per raccogliere informazioni e la visita nei negozi raggiunge il 79,1%, internet, in piena crescita il 12,2%. Addirittura sommando le fonti informative primarie e secondarie la visita ai negozi raggiunge il 96%, mentre internet il 26,4%. E scavando su questo dato si scopre come il commercio urbano valga il 53,4% ed è in aumento, mentre soffre quello extra-urbano e il commercio diffuso addirittura registra +7,1%.
Emerge l’uso del click&collect, infatti un cliente su 5 dell’on line ha fatto l’acquisto su internet ma si è fatto consegnare il prodotto nel negozio fisico.
La sovrapposizione fra le diverse polarità vede sfondare internet nell’elettronica di consumo e nella telefonia, mentre nell’alimentare prevalgono prima il commercio urbano e quello extra-urbano, poi.
Gli operatori dei centri commerciali interpellati da Trade Lab, tutto sommato sono soddisfatti del lavoro fatto e delle leve utilizzate fine a questo momento anche se stanno puntando i fari (qualche operatore con molto ritardo) sulle nuove virtuali, siti, blog e social.
In questo sono rassicurati dal fatto che i consumatori stanno si usando gli smart phone per fare di tutto (informarsi, confrontare prezzi e prodotti, cercare promozioni di tutti i tipi), ma il profilo dei loro giudizi premia anche un sistema promo-pubblicitario tradizionale, anche se avanzano a ritmo serrato blog e social media per il passa-parola virtuale.
L’evoluzione di questi numeri sarà sempre più evidente. Se la stessa ricerca venisse effettuate con le identiche modalità far 3 anni, il panorama qui evidenziato sarebbe molto diverso.