Il verde di Findus certifica la sostenibilità verticale

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Il verde di Findus certifica la sostenibilità verticale

Maggio 2018. La sostenibilità è un problema serio. Molti ne parlando e molte volte lo fanno per cavalcare il green washing. RetailWatch evita di parlare di alcune aziende perché è in imbarazzo, visto che il problema non è di tipo aziendale ma sociale e politico.
 
I ritardi del retail
Lo stesso retail ha problemi nell’affrontarlo soprattutto per via dell’occupazione del suolo. Ricordiamo solo alcune insegne che hanno fatto della sostenibilità una parte della loro mission:
. Ikea, innanzitutto, che ha iniziato diversi ani or sono. Un solo esempio per il retailer italiano-svedese: tutti i negozi sono dotati di pannelli fotovoltaici.
. WholeFoods, soprattutto per il negozio di Brooklyn, NY, con pale eoliche e l’orto sopra il tetto (il nuovo proprietario, Amazon, farebbe bene, visti gli enormi capitali che ha a disposizione a moltiplicare questo modello).
. U2-Unes: il Presidente e Ad Mario Gasbarrino ha recentemente dichiarato che la sostenibilità è una delle priorità per il gruppo (anche se non pubblica il report…).
. Alcune iniziative di Carrefour (Filiera e api in primis).
. Forse Lidl e Aldi nei prodotti certificati sono più avanti delle catene della GDO.
 
Ma poi c’è il vuoto. La poca disponibilità ad affrontare il problema lo si vede bene dagli assortimenti che ovviamente devono essere ampi e profondi per garantire la maggior accessibilità nella scala prezzi, ma non premiano le industrie che praticano la sostenibilità, i prodotti delle quali non sono riconoscibili sullo scaffale, immersi come sono nel qualunquismo assortimentale e della contribuzione.
 
Come dicevamo ci occupiamo poco dell’argomento per carità cristiana e per non cadere nell’esaltazione del green washing, sempre dietro l’angolo.
 
Dalla pesca agli ortaggi
Findus non rientra in questo gruppo. Già lo scorso anno si era impegnata per la pesca sostenibile. Oggi lo fa per gli orticoli.
 
. Entro il 2019 il 90% degli ortaggi surgelati proverrà da agricoltura sostenibile, resa tale dai suoi agronomi e certificata dalla piattaforma Sai. “Il 15% di tutti i vegetali venduti in Italia è surgelato –spiega Francesco Fattori, Ad di Findus. “Le vendite di Findus sono cresciute del 7% nel 2017 vs il 2016”. E questo è un indice di estrema vitalità in un mercato combattuto, dove gli ortaggi rappresentano per Findus il 50% delle vendite, quelle generate dal consumo in Italia vengono prodotti per l’80% nello stabilimento di Latina.
 
La scelta produttiva è quella del campo pieno con la tracciatura completa di tutta la filiera, fino al confezionamento. Gli agronomi, come riferito vigilano e consigliano gli agricoltori sulle scelte produttive e le rotazioni delle colture per non impoverire il terreno, ricorrendo all’innovazione tecnologica che ha portato a una riduzione del 20% dei fertilizzanti e del 30% dell’uso dell’acqua, altra risorsa sempre più scarsa.
 
La sostenibilità per il consumatore
Perché la sostenibilità è importantissima nella GDO?
Lo rivela una recente ricerca di Ipsos.
. Impatto ambientale e origine degli ingredienti utilizzati avrà un peso sempre maggiore in futuro.
. I consumatori chiedono prodotti senza contaminazioni, nella produzione e nella conservazione.
. La sostenibilità si allarga all’ambito sociale, sempre per il consumatore: tutela dei lavoratori, lavoratori che devono essere locali, senza sfruttamento gratuito.
. La sostenibilità va a braccetto con l’innovazione per il consumatore e le scelte di acquisto e di consumo:


 
. Lo scenario economico che stiamo attraversando è difficile e il consumatore reclama maggior convenienza e acquista in modi sempre più differenti, ma premia:
. la semplicità e la chiarezza di informazione dell’offerta,
. la comodità e l’accessibilità,
. il risparmio di tempo,
. i controlli.
 
Quando acquista privilegia:
. informazioni e trasparenza,
. etica e sostenibilità,
. qualità,
. cibi salutari.
 
Il 45% dei consumatori interpellati dai ricercatori di Ipsos dice che non è facile capire se un’azienda è attenta alla sostenibilità (da qui le fortune del green washing…). L’attenzione che il cliente presta alla lettura delle etichette è media, ma non è sufficiente. Il 56% dice di avere fiducia nella certificazione, ma per il 45% si fa fatica  a trovare i prodotti certificati.
 
Questo è lo scenario nel quale Findus scommette e investe ancor di più sull’affermazione della sostenibilità (provata e trasparente).

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