Jacovitti segmenta e unisce i clienti di Esselunga: dalla storia si impara sempre
Aprile 2018. In epoca di story telling, tradizionale e virtuale, di branding e di complessità, rileggere la storia è sempre utile.
Le vignette di Jacovitti per Esselunga, siamo nel 1967, con quel titolo quasi dissacrante, Supermarketfragilisticjacspiralidoso, doveva servire, nel posizionamento e nella vision della catena nata da poco, a convincere tutti i target della bontà dell’offerta del supermercato Esselunga.
Jacovitti, da buon pittore rinascimentale, mette la firma proprio nel titolo della locandina, Jac, in mezzo fra supermarket e spiralidoso.
Le attualità in questo affresco dicono due:
. il supermercato e la sua segmentazione di target e di prodotti,
. il titolo che mina una canzone di Raffaella Carrà, con il suo supercalifragilissimoespiralitoso, un tormentone che dura per parecchio tempo.
Jacovitti, evidentemente ben briffato da Esselunga compone un romanzo di target, una allegoria impressionante per distintività, ironia (a volte feroce), buon umore e altro ancora, con diversi sberleffi e tirate di orecchie alla classe media in espansione, il target allora e adesso prevalente di Esselunga.
Addirittura osa a dire ai padri e alle madri perché lo dicano ai figli: fate la spesa non la guerra, mimando fate l’amore non la guerra. Per il 1967 è dissacrante ma anche istruttivo per chi fa retail.
E poi ci sono i target:
. professionali, a cominciare dai commercialisti,
. sociali: calabresi, pugliesi, siciliani, sardi che arrivano in massa al nord e ambiscono agli stili di vita e di acquisto dei lombardi.
In questo Jacovitti si può avvicinare a Carlo Emilio Gadda e ai suoi personaggi del Pasticciaccio brutto di via Merulana, una combinazione maieutica per tutti e due.
È uno story telling, uno story doing talmente complesso per quel 1967 che, forse, strappa solo sorrisi. Invece è proprio una lezione di marketing e di segmentazione, di branding allungato, per catturare l’attenzione e la simpatia di target non avvezzi a una simile modernità, come quella proposta dal supermercato di allora.
Che altro dire ancora? Impariamo dalla storia. La storia insegna, come sempre.