La GD è pronta a portare i libri in tribunale?

Data:

La GD è pronta a portare i libri in tribunale?

Novembre 2013. La domanda può essere presa per oziosa, o, peggio, per provocatoria, ma in tempi di crisi è necessario guardare i dati nella loro espressione.

La tabella di fonte Eurostat spiega che l’industria ha aumentato più della distribuzione i prezzi dei prodotti che vende. Certo, in questo periodo i prezzi delle materie prime hanno avuto una forte accelerazione e sono stati anche discontinui, però in parte sono stati scaricati a valle, cioè sugli intermediari commerciali, GD in primis. Quest’ultima, essendo il responsabile oggettivo dei prezzi praticati al consumatore e il suo naturale interfaccia, non ha potuto aumentare i prezzi nella stessa misura fatta dalla IDM.

E infatti ne ha sofferto la marginalità della GD. È altrettanto vero che la marginalità della GD ha zone di luci e ombre e va interpretata come ha fatto l’Agcm, scandagliando il sistema delle contribuzioni, alcune delle quali sono tutt’altro che trasparenti e non hanno contro partite, ma rimane il fatto che la marginalità sia calata.

Si guardino i valori dell’Ebit, sempre di fronte Eurostat, la GD italiana è il fanalino di coda in questa tabella europea, mentre l’IDM italiana ha valori leggermente inferiori alla media europea, ma, ad esempio, superiori a quelli francesi. E il divario fra IDM e GD è davvero profondo, anche tenendo conto che sono due attività differenti e con conti economici e strutture dei costi diversi.

Passando poi alla redditività netta espressa dalla gestione caratteristica si potrebbe ironizzare che la GD è pronta a portare i libri in tribunale perché il Roe (Risultato d’esercizio/Capitale netto) è praticamente nullo. La fonte è Mediobanca e la sua analisi annuale sui bilanci delle imprese e quindi va tenuta in debito conto. Bisognerebbe però avere molti più strumenti a disposizione per capire questa débacle, quando, invece, l’IDM mantiene le sue posizioni. Non basta sapere che c’è la crisi dei consumi e che la pressione  promozionale è ormai prossima al 30%. Che gli immobili abbiano perso peso. Che i giorni di pagamento e quindi l’aggio finanziario sia diminuito. Che, dopo l’avvento dell’Art. 62, molta parte della liquidità si è spostata verso l’alto della filiera, e quindi verso l’IDM e i suoi fornitori. Non ci sono molti dati pubblici a riguardo. Stiamo al dato di Conad illustrato dal DG Francesco Pugliese: 458 mio in meno di cash flow in un anno. Quanto fa il totale di tutta la GD? 4,5 mld di euro?

. I tempi di pagamento. I ritardi nei pagamenti aumentano anche nel settore dei beni di largo consumo: passano dal 6,2% al 15,3% le aziende del settore che pagano oltre i 30 giorni.
Questa è l’evidenza principale sottolineata da Massimo Mazzarol, sales director di CRIBIS D&B, nella presentazione dei dati relativi ad abitudini di pagamento e rischiosità al BLC Forum 2013.
Se si analizzano le variazioni nell’ultimo anno, le aziende che pagano oltre 30 giorni sono aumentate del 147%, del 28% solo nell’ultimo trimestre. La percentuale di pagamenti puntuali, invece, a livello nazionale ed aggregato, è del 39,6%, ma si dimostra un comportamento eterogeneo tra le aziende nei diversi settori del BLC. Il settore della GD/DO esibisce la peggiore perfomance con solo il 16,7% di aziende che rispettano i termini concordati (-22,9 punti percentuali dalla media italiana).
In generale, nell’ultimo anno le aziende che pagano puntuali nel BLC sono diminuite in tutti i comparti, il peggiore è stato l’HORECA con -12.7%. Ovviamente, l’origine del dissesto va imputato all’aumento degli insoluti (l’81,4% delle imprese ha almeno un insoluto grave negli ultimi 12 mesi); della rischiosità nel settore (+3,5% rispetto a dicembre 2008) e dei fallimenti (oltre 13.700 le imprese fallite nel settore BLC).

E allora: è un problema di rapporti IDM-GDO che non funziona più, finanziariamente parlando e quindi vanno re-impostati? In quale modo?

Il nostro lavoro di giornalisti deve per forza terminare a questo punto.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

MDD Wars, caffè per moka: Penny vs Esselunga

Abbiamo messo a confronto due caffè macinati per moka MDD. Le categorie oggetto di valutazione sono rapporto qualità/prezzo, grana e profumo, sapore. La sfida è tra Esselunga (linea Smart) e Penny Market. Al fondo dell'articolo, proponiamo la pagella finale.

Ikea, tiramisù monoporzione: benchmark con Starbucks e Bar Atlantic

Abbiamo visitato il ristorante IKEA in cerca del noto prodotto dolciario. La nostra recensione del tiramisù monoporzione comprende una pagella finale, nonché un benchmark interessante.

Famila lascia, Conad prende: Il caso Decumano

All'interno del centro commerciale Decumano di Vitulazio (CE), dove prima operava Famila (Megamark) di recente ha aperto un Conad Superstore, accompagnato da un partner del settore no food. Alcune scelte di Conad, però, possono tradursi in un risultato commercialmente negativo.

Dubai Chocolate: analisi del trend

La Dubai Chocolate è diventata un fenomeno globale che ha rivoluzionato il mondo della pasticceria, combinando sapori mediorientali con una strategia di marketing virale. In questo articolo esploreremo le origini di tale prodotto, i suoi ingredienti distintivi, l'impatto sui mercati internazionali e, nello specifico, su quello italiano.