Le MDD di Coop senza olio di palma

Data:

Le MDD di Coop senza olio di palma

Novembre 2016. Coop è la prima catena della grande distribuzione “Palm Free” in tutta Europa. Completato l’iter di sostituzione avviato a maggio scorso. Sono oltre 200 i prodotti alimentari a marchio Coop senza olio di palma;  biscotti, gelati, merendine, omogeneizzati etc

“Non intendiamo fare demonizzazione gratuita, ma abbiamo applicato il principio di precauzione a tutela dei nostri soci e consumatori, per noi è un impegno importante su cui abbiamo investito importanti risorse necessarie per procedere alla sostituzione e alla riformulazione nutrizionale dei prodotti”
 
200 prodotti in tutte le categorie
A maggio era stato annunciato e avviato, ai primi di novembre è terminato. Sei mesi e Coop è divenuta la prima catena della grande distribuzione “Palm Free” in Europa e oggi sono oltre 200 i prodotti alimentari a marchio Coop senza olio di palma: biscotti, gelati, merendine, omogeneizzati … E’ stato infatti completato l’iter che ha portato alla sostituzione dell’olio di palma principalmente con oli monosemi, tra cui anche olio di oliva ed extravergine, che nutrizionalmente sono più equilibrati rispetto al palma (ricco in grassi saturi). Una scelta che si colloca all’interno di una politica sulla corretta alimentazione che Coop ha sempre suggerito, promuovendo la riduzione di tutte quelle sostanze, come i grassi, il sale e gli zuccheri,che, se assunte in quantità elevate, possono causare problemi alla salute, e sottolineando l’importanza di fare regolare attività fisica e seguire uno stile di vita sano e una dieta varia ed equilibrata.

Ovvio che nel caso dell’olio di palma la maggiore attenzione sia stata generata dalla pubblicazione del dossier EFSA che ha evidenziato la presenza in esso di alcuni composti contaminanti, il cui consumo in dosi eccessive viene sconsigliato (soprattutto a bambini e adolescenti). Benchè  molti prodotti Coop non abbiano mai impiegato nè il palma né altri grassi tropicali, come ad esempio tutte le linee dedicate ai bambini e la linea “Vivi Verde” da agricoltura biologica, il processo di sostituzione avviato da Coop ha comportato anche alcune rinunce (come nel caso di alcuni gelati) perché non è stato possibile riformulare vari prodotti con altri oli/grassi a parità di analoghe caratteristiche organolettiche e di durata.
 
Pedroni: nessuna demonizzazione
 “Non intendiamo fare demonizzazione gratuita, non è nel nostro stile –spiega Marco Pedroni, Presidente Coop Italia, commentando la scelta fatta- abbiamo applicato il principio di precauzione che caratterizza le azioni di Coop a tutela dei nostri soci e consumatori. Per noi la sostituzione non è stata banale, bensì un processo complesso su cui abbiamo investito importanti risorse necessarie per procedere alla riformulazione nutrizionale dei prodotti. Un discorso a parte meritano anche  i benefici in termini ambientali generati dalla nostra scelta”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

Gen Z & Retail alimentare.Un rapporto complesso. Ce ne parlano IPSOS e Retail Institute Italy.

La Gen Z ha poca fiducia in se stessa e dei comportamenti di acquisto peculiari. Analizziamoli con il supporto di uno studio realizzato da Retail Institute Italy ed Ipsos.

Il Black Friday/Cyber Monday di PWC. Focus Italia

Guardiamo ai dati sul Black Friday/Cyber Monday di PWC, con un focus particolare sull'Italia. Un consumatore più cauto che, però, nel 35% dei casi non ha paura di spendere.

I numeri di PWC sul Black Friday/Cyber Monday.

Il Black Friday è un momento d'acquisto che l'ampia maggioranza dei consumatori europei (ed italiani) non vuole farsi sfuggire nemmeno quest'anno. Ci sono però dei cambiamenti, tra le altre cose, nei comportamenti d'acquisto e nei budget di spesa. Scopriamoli con il supporto di PricewaterhouseCoopers.

L’IDM favorisce i discount?

Da anni si parla di referenze MDD discount, prodotte e fornite dall'IDM, praticamente uguali alle rispettive controparti iconiche. Quali sono i rischi di tale approccio commerciale per le Grandi Industrie? Lo approfondiamo utilizzando come spunto il commento di un utente.