Le promozioni non servono più ad aumentare le vendite

Data:


Le promozioni non servono più ad aumentare le vendite

Ottobre 2012. Continua la crescita della pressione promozionale per soddisfare una domanda di convenienza crescente, ma il consumatore non è più disposto ad aumentare gli acquisti in occasione di tali proposte promozionali. Le famiglie, infatti, sono sempre più attente a non superare il budget di spesa prefissato, e, consapevoli della continuità nel tempo delle promozioni, spostano sempre più le proprie preferenze sui prodotti promozionati a discapito di quelli non in promozione e senza aumentare complessivamente gli acquisti. Sono inoltre poche (7%) le famiglie che modificano la loro frequenza di acquisto per cogliere il vantaggio di offerte promozionali. Semmai (36%) si modifica la scelta del negozio, tra quelli frequentati abitualmente, per approfittare delle offerte migliori. Nel tempo, inoltre, aumentano i consumatori che controllano le promozioni sui siti internet dei distributori (80%).

Fonte: Nielsen

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

RetailWatch commenta lo scenario Circana di Ottobre 2024

Il canale online cresce più del fisico, i prezzi tornano a salire e anche i discount perdono volumi. Questi e altri dati presentati da Circana e commentati da RetailWatch.

Maiora SpA ai raggi X

Maiora è giovane (nasce nel 2012) ma conta sulla grande esperienza dei suoi fondatori, le famiglie Cannillo e Peschechera. Analizziamo i numeri del gruppo arrivando ad alcune conclusioni.

Gen Z & Retail alimentare.Un rapporto complesso. Ce ne parlano IPSOS e Retail Institute Italy.

La Gen Z ha poca fiducia in se stessa e dei comportamenti di acquisto peculiari. Analizziamoli con il supporto di uno studio realizzato da Retail Institute Italy ed Ipsos.

Il Black Friday/Cyber Monday di PWC. Focus Italia

Guardiamo ai dati sul Black Friday/Cyber Monday di PWC, con un focus particolare sull'Italia. Un consumatore più cauto che, però, nel 35% dei casi non ha paura di spendere.