Marco Dell’Acqua e i 101 perché su Milano

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Marco Dell’Acqua e i 101 perché su Milano
 
Novembre 2015. Conosco Marco Dell’Acqua da almeno vent’anni e chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, sa che è un ragazzo speciale (ragazzo perché è molto più giovani di me). Nonostante le traversie della vita insiste a dire che dalla vita ha avuto molto: Ida, sua moglie e Lorenzo, suo figlio. E ha stretto i denti per tanti anni, riuscendo a ribaltare la storia.
L’ho avuto anche come collaboratore a MarkUp e l’ho strigliato più di una volta, ma ha capito sempre i perché, come nel libro che ha scritto con Giuliano Pavone.
 
Da Marco però mi dividono diverse cose: la squadra di calcio per cui tifiamo, innanzitutto, e le idee politiche, certamente distanti. Ma queste distanze non influenzano la stima reciproca. Ho letto quasi tutti i “101 perché sulla storia di Milano, che non puoi non sapere”, Newton Compton, 5,90 euro e devo dire che, nonostante io sia piemontese (convinto) mi son divertito e incuriosito a leggere quel che di Milano, dove lavoro e vivo da anni, non conoscevo.
 
E ne anticipo quattro:
. perché quella signorina che batteva in piazza Duomo non faceva scandalo?
. perché a Milano planavano gli idrovolanti?
. perché i giornalisti hanno il loro villaggio?
. perché qui comincia l’avventura del signor Bonaventura?
 
Le risposte date da Dell’Acqua e Pavone sono leggere, scritte in modo sobrio ma accattivante (Giuliano Pavone è un giornalista), alcune volte non condivisibili, ma che importa? Riportano alla luce spezzoni di vita che ognuno di noi ha fatto e magari archiviato, nel bene e nel male e soprattutto qualche frammento di vita vera vissuta in momenti topici.
 
Non bisognerebbe consigliarlo come strenna perché le strenne durano lo spazio di uno o due mesi, invece queste storie raccontate con modestia meriterebbero di vivere sullo scaffale per molto tempo di più.
 

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