Martinelli-Farindola: ricominciare a produrre pensando al territorio

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Martinelli-Farindola: ricominciare a produrre pensando al territorio

Aprile 2017. RetailWatch ha voluto intervistare Pierpaolo Martinelli, produttore del Pecorino di Farindola (Pescara, Abruzzo) colpito dall’ultimo terremoto. Quest’anno ci sono due fiere in Italia, Cibus Connect e TuttoFood. Possibile che simili esposizioni non abbiano acceso un riflettore particolare sulle decine di aziende agricole come questa di Martinelli, dando spazi gratuiti o facendo dirette on line da quel territorio durante le fiere, per sottolineare l’importanza, economica e sociale, di quel territorio, duramente colpito? Così, tanto per solidarietà, per far capire a tutta la business community che non ci sono emarginati, soprattutto per la disgrazia del terremoto. Un’occasione persa cari dirigenti di Cibus e TuttoFood. Un’occasione persa di civiltà economica. Sarebbe stata una bella dimostrazione di aver capito appieno cosa vuol dire responsabilità sociale verso il territorio, ormai dedicata alle sole multinazionali e grandi gruppi italiani della IDM e della GDO!
 
Dallo SlowFood al terremoto
Coop e Fattorie del Cerro sono già intervenuti a sostegno dell'azienda agricola Martinelli di Farindola, fornitore storico del pecorino entrato nella linea dei prodotti a marchio Coop Fior Fiore. L'azienda ha visto crollare sotto il peso della neve due stalle, ha perso più di 350 capi del proprio allevamento e ha dovuto interrompere la produzione. Nato come "Presidio Slow Food" e dunque salvato dall'estinzione, il Pecorino di Farindola è un'eccellenza agroalimentare del Made in Italy. È un pecorino particolare, perché preparato (caso unico in Italia) utilizzando il caglio di maiale, che gli conferisce aroma e sapori particolari. Si produce in quantità limitate in una ristretta area del versante orientale del Gran Sasso da pecore ancora allevate allo stato brado, la tradizione vuole che sia lavorato solo da personale femminile.
E’ stagionato in madie di legno di faggio naturale e girato a mano una volta a settimana, dopo averlo massaggiato con olio extravergine e aceto rosso.
Coop spiega che il pecorino è ancora presente nei suoi scaffali, fino a che ci saranno scorte sufficienti, poi sarà inevitabile un'interruzione.

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