Media World rivede l’area pdv e lancia Connected
Gennaio 2014. Il Media World di Villesse (Go) inizia un nuovo ciclo di vita delle GSS di elettronica di consumo, con due segnali precisi:
. È finita l’era Bernasconi-Motta che aveva lanciato l’insegna come apripista dell’innovazione e quindi con investimenti per riaffermare continuamente la leadership della società del gruppo Metro, una sorta di mecenatismo del retail con un occhio attento al branding e all’immagine complessiva di insegna.
. Torna il pragmatismo e l’orientamento meccanico alle vendite di volume (ma non è detto che sia un bene tout court)
Il negozio di Villesse nel cci Tiare (Ikea)
Gode di un bacino di 200.000 abitanti e arriva fino alla Slovenia. Intorno c’è anche qualche competitor ma non con una simile portata di assortimento. È nel cci Tiare, all’uscita del casello di Villesse sulla Venezia-Trieste, con una viabilità sprecona e poco attenta all’occupazione del suolo.
Ha una superficie di 2.800 mq di vendita una superficie per questa regione di tutto rispetto. Da ogni angolo del negozio si riesce a vedere l’opposto e la visibilità è a 360°. Convenienza e specializzazione sono ben riconoscibili anche se, giudizio da consumatore, il brick & mortar penalizzerà il sistema Media World. Se non erro a Parma l’insegna aveva già provato l’uso degli Ipad con il personale di vendita che interagiva con le informazioni e un assortimento molto più vasto di quello fisico presente nel pdv. Non era la via giusta per integrare l’on line nelle vendite?
Curioso nei bianchi quella sovrapposizione lungo il perimetro di altri bianchi ancora: non si capisce se è per decorazione o per tentata vendita, ma dà comunque l’idea di assortimento vasto e profondo e fa comunque da riserva.
L’assortimento
I televisori in fondo al perimetro il focus vero di questo negozio. È una scelta che probabilmente sarà studiata per questo territorio che non ha un’offerta simile, ma siccome in quest’area merceologica i margini sono quelli che sono è difficile che si facciano grandissimi volumi. Forse è un’area sovraesposta.
Ormai i brand hanno guadagnato (pagandolo) molto spazio e ognuno si arreda la sua area con tranquillità per far riconoscere immediatamente di che brand si tratta. Il problema è che c’è in atto una vera e propria guerra a chi arreda meglio il suo corner e il rimanente delle aree appare troppo discount.
Le attrezzature
Sono quelle classiche anche se ad esempio nella fotografia sono diventate più pesanti, quasi ricalcando la vecchia anima un po’ discountesca di Media World. Peccato perché ne perde il prodotto e la marca ospitata.
Connected World
Questa invece è un’area interessante. I dirigenti di MW devono essersi conto di aver spinto troppo sull’innovazione e sul digital divide e la forchetta di chi capisce troppo e di chi non capisce nulla di mobile deve essere diventata insostenibile per le vendite. Ecco allora la nascita di Connected World che vuole avvicinare i target culturalmente più lontani alla tecnologia con una promessa e una rassicurazione che non ha eguali nella storia.
Punti di forza
Bacino di utenza, Connected World, Visibilità a 360°
Punti di debolezza
Area televisori troppo vasta, Arredamento in alcune categorie troppo pesante
La sostenibilità di MediaWorld Villesse (Go)
Impatto ambientale 2
Solidarietà 2
Legami con il territorio 2
Naturalità 2
Artigianalità 2