Nielsen/Linkontro Fantasia: Vince il più veloce, non il più grande

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Nielsen/Linkontro Fantasia: Vince il più veloce, non il più grande

Maggio 2017. Gianni Fantasia, l’AD di Nielsen, l’ha ripetuto tre volte: “Non è più il periodo del grande che mangia il piccolo, ma il più veloce che mangia il competitor lento”. E su questo paradigma e su quello dell’agilità, si è svolto un Linkontro all’insegna del cambiamento, veloce, molte volte sorprendente, discontinuo.
 
La sinfonia del mondo nuovo
È stata la sinfonia n° 9 di Anton Dvorac, del 1893, a guidare i lavori. L’inno al continente americano, di matrice europea, ma contaminato da spiritual e musica indiana. La sinfonia n° 9 fu portata da Neil Armstrong sulla luna.
I sottotitoli sono stati: sogni, passioni, futuro, snooze, valore, all’insegna della discontinuità che già regna sovrana.
 
Agilità
L’agilità è necessaria per gestire la “nuova normalità”, il cambiamento continuo e le sue accelerazioni improvvise. “Ma sempre con solidi valori” commenta Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, “altrimenti vincono i furbi”. “La nuova lingua che tutti parlano, ma nessuno conosce –sottolinea Jean Paul Fitussi, economista- proprio perché non la capiamo, non ci permette di adattarci. Per essere agili bisogna essere forti”. “Agilità sì –dice il ministro Graziano Delrio- ma quel che conta non è la velocità, ma il dopo, il confronto”. “C’è bisogno di meno agilità –secondo l’economista Francesco Daveri- perché l’economia italiana dopotutto va”.
E allora: “Give me five” sottolinea Gianni Fantasia: “I trend ci sono: avanza il premium, il consumatore guarda attentamente alla salute e al benessere, avanza la multiculturalità e l’e-commerce, bisogna guardare al futuro proposto dai millenial”. “Ci vuole un realismo aumentato –sottolinea Francesco Morace, presidente di FCL- perché collaborare è un termine facile da dire ma non da applicare. Bisogna passare dallo story telling allo story doing, raccontare storie vere, informare approfonditamente di quello che l’azienda fa. Il valore oggi è prodotto dal consumatore, cioè da ciascuno di noi. Bisogna produrre dati senza scalfire la natura umana”.
 
Beppe Severgini, giornalista: “Se un luogo di lavoro o di commercio è leggero, produce buone idee. Bisogna scegliere. La sintesi è una spremuta di pensiero.
Nell’ordine: pensa, organizza, rigurgita, correggi, ometti. Leggerezza è informazione ma anche incoscienza.  Leggerezza è brevità. Scrivete da ubriachi ma correggete da sobri”.
 
Multicanalità
“E’ finita l’era della multicanalità –dice Steve Laughlin, Global consumer industries di IBM-. Siamo nella non channel era”.
 
Codice a barre
“La moderna distribuzione non sarebbe mai nata senza il codice a barre” ricorda Bruno Aceto, Dg di GS1 Italy, citando Bernardo Caprotti. “Il codice a barre è stato il primo iper link, ed è una delle 50 cose che hanno reso globale l’economia”.
 
Data
“Alibaba non è una piattaforma di e-commerce –spiega Rodrigo Cipriani Foreso, Dg del gruppo- ma una big data company, che condivide i dati con i clienti”.
 
Posizionamento
“Dobbiamo passare dal posizionamento a prendere posizione”, Francesco Pugliese, Ad di Conad.
 
Scontrino medio nell’e-commerce
Nell’e-commerce del food lo scontrino medio è di 115,5 euro. La quota di mercato calcolata su 65 mld di euro è del 1,1%. Fonte: Nielsen.
 
Innovazione
“L’innovazione è un atto di insubordinazione che va a buon fine”, Davide Pellegrini, UniParma.

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