Dicembre 2012. Noberasco ha inaugurato un flagship monomarca: Noberasco1908.
E’ ispirato alle botteghe d’un tempo. Presenta un’offerta di oltre 100 tipologie di frutta secca e disidratata di ogni genere e tipo, proveniente da ogni parte del mondo. Si configura come progetto pilota con cui l’azienda di Albenga (Sv) intende promuovere lo sviluppo in Italia e all’estero. Nel 2005, proprio nella cittadina ligure, sede dell’azienda, Noberasco aveva già aperto un primo flagship store, con esiti d’immagine sufficienti. Evidentemente però Albenga è lontana dai mercati principali e dal grande pubblico, da qui l’invetimento del flagship di via Spadari a Milano, di fronte a Peck.
Il negozio milanese si sviluppa su tre livelli per un totale di circa 200 mq e al livello -1 si terranno incontri, eventi, conferenze.
. Posizionamento. La bottega di specialità della frutta secca.
. Strategia. Costruire un’immagine di marca per sfuggire ai processi di banalizzazione del largo consumo.
. Atmosfera. Vetrine a tema sull’Oriente, ricche di fantasia e di visual, al centro le categorie di Noberasco. Il negozio è invece un punto di vendita tradizionale. I contenitori principali sono le cassette di legno del fruttivendolo e del mercato, ma con brand della casa. O i vassoi con coperchio trasparente posti su tavoli e sul bancone per meglio apprezzare visivamente le caratteristiche del prodotto Noberasco. Da sottolineare il ruolo e l’allestimento delle vetrine, che molti commentatori dimenticano, qui ben eseguite.
Il layout lascia un po’ a desiderare per l’ergonomia degli spazi intorno all’isola centrale, soprattutto il lato destro nei momenti nei quali c’è maggior affluenza.
. Assortimento. Circa 100 prodotti per una ventina di famiglie merceologiche. L’erogazione è assistita o anche self service, ma vige lo sciolto con successiva confezione Noberasco. I prodotti appaiono soprattutto per degustazione più che per consumo quotidiano e rappresentano la qualità di selezione dell’impresa di Albenga. Forse conveniva dare una connotazione di acquisto più accessibile per non far confluire tutto sulla confezione o l’idea regalo.
. Informazione. Orale, dei commessi (forse non prevista perché risicata) e con pannelli scritti sui muri. Bene la storia dell’azienda ma forse bisognerebbe spiegare le categorie di prodotto e soprattutto il loro utilizzo per cucinare e guarnire, o l’abbinamento con i vini e i liquori (si poteva tentare anche avvicinamenti frutta-acqua per attirare i gurmand veri…). La stessa storia dell’azienda è un po’ defilata, eppure è un elemento portante nella costruzione della strategia: perché non farla cominciare dalle vetrine?
. Prezzi. Adeguati.
. Investimento. Difficile aspettarsi alti introiti dalla vendita, piuttosto bisognerebbe insistere sulla costruzione della marca a 360°.
Punti di forza
Location, Posizionamento, Branding
Punti di debolezza
Informazione, Interazioni con altre categorie merceologiche, Ergonomia degli spazi-layout
La sostenibilità di Noberasco, via Spadari, Milano
Impatto ambientale 2
Solidarietà 2
Legami con il territorio 2
Naturalità 5
Organic-bio 3
Artigianalità 5