OVS collabora con Save the children per fare del bene ai bambini e alle bambine

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Ottobre 2020. Milioni di bambine e ragazze, nel mondo, sono costrette ad abbandonare la scuola, ad occuparsi della famiglia e della casa, a sposarsi prematuramente con uomini molto più grandi di loro e a rinunciare per sempre alla propria infanzia e al proprio futuro. Una realtà resa ancora più cupa dall’impatto devastante del Covid-19, soprattutto nei Paesi più poveri, sulla quale OVS e Save the Children accendono i riflettori a pochi giorni dalla Giornata Internazionale delle bambine, che si celebra ogni anno l’11 ottobre. 

Nell’ambito dell’iniziativa “Wonder(ful) Woman #ParoleGiuste per un futuro migliore” e della solida partnership tra OVS e Save the Children, che prosegue ormai da undici anni, a partire dal 7 ottobre sarà possibile acquistare nei negozi OVS e online  su ovs.it l’esclusiva felpa realizzata per Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro – che fa del bene al futuro di tante bambine e ragazze. Parte del ricavato della vendita sarà destinato a finanziare i progetti dell’Organizzazione a sostegno delle bambine e delle ragazze negli slum di Mumbai, in India.

Sulla felpa, disponibile in tre colori – bianca, rosa e nera – la scritta “Wonder(ful) Woman” per la donna e “Wonder(ful) Girl” per le bambine. Un messaggio semplice e diretto per sottolineare l’enorme potenziale che tutte le bambine al mondo, che sono le donne di domani, portano dentro di sé ma che spesso, soprattutto nei contesti più fragili, non possono esprimere perché l’infanzia viene loro strappata dalle mani.

Testimonial dell’iniziativa tre donne di talento – la campionessa di sci alpino Federica Brignone, la food-blogger Chiara Maci e la image and color expert Rossella Migliaccio – protagoniste di un video in cui riflettono insieme sul valore di alcune parole solo all’apparenza semplici. CORPO, RISPETTO e TALENTO sono tre concetti chiave attraverso i quali ci raccontano le proprie esperienze di vita al femminile, contribuendo a una narrazione collettiva sui diritti universali di ogni donna, che vanno affermati e difesi a partire dall’infanzia e dall’adolescenza.

“Mi sono concentrata sul CORPO, che non solo nello sport, come nel mio caso, ma nella vita in generale riveste un ruolo fondamentale. Il corpo va considerato un vero e proprio dono che ci è stato dato alla nascita: a me fa sentire totalmente libera e ritengo che debba essere trattato con cura ed equilibrio”, sono le parole della campionessa di sci alpino Federica Brignone.

“Durante la nostra riflessione mi sono soffermata sul concetto di RISPETTO – ha affermato la food-blogger Chiara Maci – Il rispetto è un valore, forse il più importante in assoluto, che ha bisogno dell’impegno di tutti. Sin dall’infanzia a ogni donna va garantito il rispetto. Tutte noi dobbiamo pretenderlo per essere trattate con equità e uguaglianza”.

“La mia parola invece è TALENTO. Solitamente nasce da una passione, ma ha bisogno di essere coltivato giorno dopo giorno: solo così possiamo aspirare a raggiungere i nostri traguardi e a costruirci il futuro che desideriamo. Non tutte le bambine e le donne però hanno la possibilità di realizzare i propri sogni. E’ necessario il nostro impegno affinché queste opportunità non siano loro negate”, ha detto la image and color expert Rossella Migliaccio.

Nel mondo, sottolinea Save the Children, 9 milioni di bambine e ragazze non sono mai andate a scuola. In Africa occidentale e centrale, dove le bambine che frequentano la scuola elementare non superano il 70%, più di 1 su 3 non completa il ciclo di istruzione primaria. Ogni anno, inoltre, 12 milioni di ragazze vengono date in sposa prima di compiere i 18 anni di età, spesso con uomini ben più grandi di loro e sempre più esposte al rischio di diventare madri quando sono ancora delle bambine, con gravi pericoli per la loro stessa vita se si considera che le gravidanze precoci rappresentano la principale causa di morte, nel mondo, per le ragazze tra i 15 e i 19 anni.

Rischi che, secondo una recente indagine dell’Organizzazione, per tante bambine e ragazze al mondo si sono fatti ancora più grandi in conseguenza degli effetti socio-economici della pandemia di Covid-19. Nei Paesi più poveri al mondo, a causa della pandemia, 2 ragazze su 3 sono costrette ad occuparsi della casa, dovendo così rinunciare all’opportunità di andare a scuola, apprendere e coltivare capacità e competenze indispensabili per costruirsi un futuro diverso.

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