Passata di pomodoro: Repubblica non dia i numeri, per favore

Data:


Passata di pomodoro: Repubblica non dia i numeri, per favore

Agosto, cara GDO non ti conosco.
Potrebbe essere il refrain a monte di un articolo di parte di Repubblica del 9 di agosto sulla passata di pomodoro da 700 gr. Strano perché i dati espressi sono opinabili e mancano di credibilità di mercato, nel senso che le cifre indicate, partendo dal prezzo di vendita, forse appartengono al mercato svizzero più che a quello italiano. O, se proprio volete, sono prezzi da Peck (l’emporio alto di gamma frequentato da stranieri a Milano).
 

 
Su questo prezzo e sul margine del 53% della GDO si sono scatenati altri articoli, tweet a profusione con fautori di una parte (la GDO lucra sulla passata di pomodoro) o dell’altra (i numeri sono profondamente sbagliati). Per onestà intellettuale è necessario dire che RetailWatch ha partecipato alla tenzone, schierandosi in difesa delle tesi della GDO.
 
La discussione virtuale è andata oltre e abbracciato i temi del caporalato nei territori della raccolta del pomodoro.
 
Forse è il caso di fare un po’ di ordine nella discussione.
 

  1. Il prezzo di vendita della passata nella GDO non c’entra nulla con il caporalato. Unire i due temi significa essere in malafede.
  2.  Nell’analisi del prezzo non è indicata l’iva al 4%, che, a occhio e croce, è sommata al margine del distributore.
  3. Secondo Repubblica la GDO avrebbe un utile (o un margine, il redattore dell’articolo qui non è stato chiaro) del 53%. L’agricoltore dell’8%. Sostenere una tesi simile significa non sapere di cosa si stia parlando e dispiace leggerlo su un giornale come Repubblica che pure ha molti meriti. Forse converrebbe che venisse offerto uno stage in un’azienda della GDO al giornalista in modo che capisca bene l’argomento e soprattutto parli a ragion veduta.
  4. Nell’articolo non si parla di costi di re-distribuzione (logistica, stoccaggio, messa a scaffale) della GDO. E, come si evince dai numeri che pubblichiamo, la questione non è di poco conto.
 
RetailWatch ha voluto chiedere a Mario Gasbarrino, ad di U2-Unes/Finiper (il primo manager a ribellarsi all’articolo di Repubblica), un’analisi dettagliata del costo della passata di pomodoro.
 
I veri dati della passata di pomodoro
Nella tabella di Unes a sinistra sono espressi i dati dell’articolo di Repubblica, a destra quelli di U2-Unes.
Come si vede il margine lordo di U2-Unes non è del 53% ma del 28,5%. Sono espressi altresì i costi di distribuzione pari al 25%. Fino ad arrivare all’utile netto dell’insegna su ogni passata da 700 gr.: il 3%.
 
Ringraziamo Mario Gasbarrino per aver reso disponibili i dati di questo articolo.
 
 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

Quale sarà il futuro di Cortilia?Ne parliamo con l’AD Andrea Colombo.

Il bilancio Cortilia 2023 non ha brillato in termini di risultati ma nel 2024, da quanto riporta l'AD, la situazione è cambiata grandemente in positivo. Quali sono le strategie che adotterà l'azienda per raggiungere e superare il break even point?

Dati alla mano:Focus Keplerus IV trimestre 2024. Peggiora il dato sulle differenze inventariali dell’Ortofrutta.

Tramite il supporto di Keplerus, società specializzata nel controllo di gestione in ambito retail, presentiamo i dati di margine casse e differenze inventariali inerenti un campione di supermercati.

Elisenda, l’alta pasticceria di Esselunga: la nostra prova d’assaggio

Il progetto Elisenda nasce nel 2017 dalla collaborazione tra Esselunga e il ristorante tre stelle Michelin Da Vittorio della famiglia Cerea a Brusaporto in provincia di Bergamo. I dolci Elisenda sono prodotti artigianalmente nel laboratorio di Limito di Pioltello, tramite l'impiego di ingredienti selezionati e tecniche di alta pasticceria acquisite anche con il supporto dello chef Roberto "Bobo" Cerea.

MDD Wars, tortelloni ricotta e spinaci: Iper vs Carrefour

Abbiamo paragonato i tortelloni ricotta e spinaci MDD di due noti player della GDO, ovvero Iper e Carrefour. Le differenze riscontrate sono sostanziali da molti punti di vista.