Per mangiare bene ci vuole intelligenza alimentare: parola del Censis

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Giugno 2019. Censis ha presentato a Tutto Food uno studio sul benessere e l’alimentazione, ecco una sintesi, sulla quale riflettere.

Più salutismo, meno gourmet

In un Paese che invecchia rapidamente, cresce l’attenzione per la prevenzione delle malattie tramite la buona alimentazione. Per il 66,7% degli italiani in futuro l’attenzione delle persone sarà rivolta sempre di più all’impatto dei cibi sulla salute e meno al gusto. Il salutismo diventa la frontiera più avanzata dello stile alimentare italiano. Il 94,4% degli italiani oggi ritiene «molto» o «abbastanza» importante, tra i criteri che guidano l’acquisto dei prodotti alimentari, avere informazioni complete sugli ingredienti, la provenienza e altri aspetti che consentano di definire la biografia degli alimenti. Per i consumatori la tracciabilità e l’etichettatura hanno un grande valore, perché mettono nelle condizioni di distinguere con appropriatezza quello che fa bene da quello che fa male.

Da scienza e tecnologia un aiuto per mangiare meglio

Per il 77,3% degli italiani la scienza e le nuove tecnologie sono una risorsa per la sicurezza, la qualità e l’impatto positivo sulla salute dei cibi. Il giudizio favorevole resta alto per ogni livello di scolarità: lo pensa il 72,8% di chi ha la licenza media, il 77,3% dei diplomati, il 79,2% dei laureati. Scienza e tecnologie per gli italiani non sono una minaccia, ma una risorsa essenziale per disporre di cibo salutare.

Il ruolo dei media per un’alimentazione smart

Per il 71,4% degli italiani, quando parlano di alimentazione, tv, radio, giornali e testate web dovrebbero concentrarsi sui cibi che fanno bene e aiutano a vivere più a lungo e in buona salute. Ne sono più convinti gli anziani (il 76,8%), ma la percentuale è alta anche tra i millennial (il 63,5%). Dai media ci si attende che aiutino le persone a scegliere i cibi salutari, che riducono i rischi di cronicità e di non autosufficienza, confutando fake news e falsi miti sugli alimenti. Perché per il 61,9% degli italiani oggi sui media circolano ancora troppe notizie sbagliate o parziali sul cibo.

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