Poli-ESD: la nostra supercentrale è omogenea

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Poli-ESD: la nostra supercentrale è omogenea

Luglio 2013.  La centrale d’acquisto ESD Italia, che ha come soci le catene distributive Selex, Acqua&Sapone, Agorà Network e Sun, ha eletto nel corso dell’Assemblea Generale il nuovo Presidente: Marcello Poli.
 
Poli, 55 anni, trentino, contitolare dell’azienda di famiglia, è Presidente della capogruppo F.lli Poli SpA e Amministratore Delegato delle società operative Seven SpA, Supermercati Poli SpA, Billig SpA, e Consigliere d’Amministrazione di Agorà Network Scarl.
 
 
Con un fatturato previsto 2013 di ESD Italia di 15,25 miliardi di euro ed una quota di mercato del 16,3%, ESD Italia è al secondo posto tra le centrali di acquisto nazionali (largo consumo confezionato iper + super+ superette + drug, fonte IRI). La rete distributiva complessiva dei 4 soci di ESD Italia è di 4.841 punti di vendita,  presenti su tutto il territorio nazionale.
 
Dal 2001, anno della sua costituzione, a oggi, la Centrale ESD Italia è cresciuta costantemente. Anche in questi primi mesi dell’anno, nonostante le difficoltà del mercato, ha registrato un incremento delle vendite del + 3,6%. Il suo indirizzo strategico, orientato a ottenere importanti economie di scala da riversare ai consumatori e il modello di negoziazione trasparente e condiviso da tutti i partner, sono stati i fattori di successo della coalizione.

Ed eccoci, allora, con il presidente Marcello Poli, il primo non proveniente da Selex, una delle caratteristiche della nuova supercentrale.

Presidente: cosa vuol dire essere una supercentrale oggi?

Molti pensano che una supercentrale non serva più. Non è così. Il periodo di crisi delle supercentrali è alle nostre spalle, almeno delle più sane e orientate al mercato. Le imprese e le centrali che aderiscono al nostro sistema hanno determinate caratteristiche: sono imprese regionali, sono compagini sociali con reti efficienti e performanti, molto vicine ai territori dei loro punti di vendita.

E allora la crisi delle supercentrali?

Veniva dalla disomogeneità dei soci, dove prevalevano alcune aziende e le altre dovevano adeguarsi. Queste ultime erano interessate ad aderire soltanto per adeguare i loro contratti con l’industria fornitrice. Da noi questo non succede, non ce n’è bisogno.

Dottor Poli, cosa vuol dire innovare oggi?

Significa andare oltre i contratti con l’IDM, significa perseguire nuovi modelli commerciali. E nuovi modelli promozionali legati alla supercentrale ESD. Noi saremo sempre più orientati a dare ai nostri fornitori possibilità efficaci di mercato. Ovviamente terremo in debito conto la struttura degli assortimenti dei nostri associati e le coperture del territorio, ma su questo costruiremo la differenza di Esd.

Faccia un esempio.

Lavoreremo sulle private label che già raggiungono quote elevate in tutte le nostre compagini. Metteremo a disposizione del nostro network tutte le informazioni per essere più efficienti: certo, comprare meglio, scegliere i giusti fornitori, ma anche avere gli stessi standard di controllo qualità, seguiremo così una riduzione di costi e miglioreremo i processi. Come le ho detto, abbiamo una  visione di lungo periodo che va oltre la contrattualistica, per una vera partnership con l’IDM.

Fra i vostri compiti ci sarà anche quello di fare lobbing?

No, è un compito delle associazioni, non nostro. Ma, sicuramente sapremo interpretare al meglio le condizioni e i rapporti con l’IDM. Esd deve scendere al concreto, fare della concretezza il suo credo.

Il suo giudizio sull’Art. 62?

Una buona norma, male applicata. Anche se, bisogna dirlo, interrompe un periodo storico e anni basati su contratti non chiari, fuori fattura come regola, gestione opaca dei listini. Il compito di Esd sarà quello di rifarsi e riportare l’equilibrio allo spirito originario di mercato entro il quale le supercentrali devono collocarsi.

Esd cercherà nuovi soci?

No, direi che non c’è nulla di questo tipo all’orizzonte. Anche se il mercato, come lei sa è in fermento e lo scenario cambia continuamente. La crisi economica sta creando selezione: mette in difficoltà alcuni e favorisce altri.
Oggi Esd è una centrale omogenea, questo è il suo tratto principale, un’omogeneità basata sui valori e sulla visione, con un legame forte con il territorio. Credo che tutti gli associati si sentano a loro agio.

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