Store brand: cosa fanno Auchan, Billa, Crai, Sisa

Data:


Store brand: cosa fanno Auchan, Billa, Crai, Sisa

Gennaio 2013. Successo di pubblico, di espositori e di prodotti a Marca 2012, il salone patrocinato da ADM sulle store brand (private label). Un po’ fluttuante l’ottimismo degli espositori che temono la scarsità di liquidità dei distributori si tramuti in richieste di sconti e contributi marketing (sarebbe un errore che metterebbe in difficoltà moltissimi piccoli co-packer). La loro preoccupazione nasce anche dal sistema contrattualistico di fornitura che diventa vieppiù complicato e pesante sia nei tempi di pagamento, sia nelle richieste di oneri logistici.

A giudizio di RetailWatch, anche se il risultato complessivo di Marca è senz’altro positivo, si sono visti pochi prodotti innovativi. È vero che ogni anno non si può inventare qualcosa di nuovo ma è pur vero che in tempi di crisi è l’innovazione il driver della crescita. Le store brand hanno oggi una quota di mkt del 18,1% e sono cresciute di 1,5 punti rispetto al 2011, con un aumento del 3,9% in volume (il dato del largo consumo è -1,4%), ma la domanda di convenienza del consumatore (possiamo quantificarla al 20%?) viene intercettata solo in parte dai tre canali della GD (iper, super e superette) e quindi anche dalle store brand. Molti clienti preferiscono indirizzarsi verso il discount e questo crea un danno al sistema tri-canale non indifferente sia nel breve sia nel lungo periodo.

. Lo scenario di riferimento. Il consumatore visita 3,7 punti di vendita in media, con minor fedeltà (57%), con maggior frequenza (71%), pianifica gli acquisti (67%), riduce le scorte (60%). E si affida al volantino (90%). Generalmente si osserva, dice Symphony Iri Group, un trading down. La stessa pressione promozionale è diventata ormai inefficace, e purtroppo in aumento (27%).

A Marca si è svolta una tavola rotonda, coordinata dal professor Guido Cristini (Universitò di Parma) alla quale hanno preso parte alcuni attori della GD.

Ecco il loro parere sulle priorità delle store brand:

. Fabio Sordi, direttore offerta e acquisti Auchan: riverificare giornalmente il rapporto qualità/prezzo di tutti i prodotti.

. Andrea Colombo, Chief operative officier Billa Italia: entrerà nel segmento premium.

. Giuseppe Parolini, Direttore generale estero Crai: razionalizzazione degli assortimenti, evidenziando il rapporto segmentazione-categoria.

. Danilo Preto: Direttore marketing gruppo Sisa: pulizia degli assortimenti da tutte le ridondanze, confermare e sviluppare il segmento premium.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

Temu contro tutti. Il gigante dell’eCommerce accoglie l’Italia.

Temu apre la propria piattaforma ai produttori del Bel Paese. Approfondiamo la predisposizione degli italiani ad acquistare online e le chiavi del successo di Temu in Italia (e non solo)

Le sfide di NaturaSì e la luce in fondo al tunnel.

Il comparto retail bio specializzato ha visto anni difficili. Oggi, però, i numeri in miglioramento di EcorNaturaSì SpA fanno sperare per il meglio. Analizziamo la genesi della crisi del comparto e come lo storico operatore stia performando.

Mix Markt conquista l’Italia senza il “Made in Italy” con oltre 70 negozi.

L'aumento dei residenti stranieri si traduce in nuove esigenze di consumo che il Retail deve intercettare. Mix Markt, con oltre 70 negozi in Italia, si espande nel Paese contando su un assortimento dedicato ai prodotti dell'Est Europa.

Abbiamo incontrato il CEO di Microsoft Satya Nadella: ecco cosa ci ha raccontato sull’AI.

Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha le idee chiare su quale sarà il volto del mondo di domani, rivoluzionato dall'IA. Ce lo ha raccontato durante il Microsoft AI Tour di Roma.