Tirelli: nella carne lo sconosciuto è il cliente
Giugno 2015. Sa perché e difficile parlare di rapporto Qualità/Prezzo nella carne?, domanda Daniele Tirelli, presidente di Amagi? Perché il vero sconosciuto è il consumatore. Uno studio vero sui comportamenti, i criteri di valutazione ancora non è stato fatto. Si ragione e parla, quindi, per stereotipi.
Dal punto di vista della normativa, sottolinea Tirelli in questa intervista a RetailWatch, non si può dire che tutti tagli siano identici. Prendiamo il caso del petto di pollo: molti operatori sostengono che, la carne è ormai simile a un prodotto industriale. Come mai allora il prezzo varia e di non poco fra insegna e insegna, fino al 70%?
Se invece gli standard qualitativi sono diversi, allora il discorso cambia. Bisognerebbe prendere in considerazione la quantità di acqua, la tenerezza e così via e entrare nello specifico del prodotto.
Siamo, insomma, davanti a un enigma. I retailer devono compiere uno studio approfondito e ripensare al concetto merceologico di base, come hanno fatto le industrie di marca per i loro prodotti confezionati: la Nutella, infatti è identica in qualsiasi negozio dove viene venduta.
Prima il posizionamento
Assistiamo allora a una combine fra produttori e distributori? No, non è proprio così, dice Daniele Tirelli. Gli studi che stiamo conducendo sull’asse temporale ci dicono che i prezzi oltre a cambiare da negozio a negozio cambiano anche nel tempo. L’idea quindi di comparare i prezzi con quelli dei concorrenti e basarsi su quello per fare politica commerciale sia sbagliato. Come succede negli Stati Uniti i retailer scelgono un posizionamento e in base a quello fare politica di pricing e non viceversa, raggiungendo un margine onesto. In questo modo la clientela percepisce le scelte generali prima e particolari, su ogni singol merceologia, poi.