Waitrose: un bilancio a tutto tondo

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Waitrose: un bilancio a tutto tondo
 
Novembre 2014. Waitrose nasce come negozio di drogheria nel 1904 e si sviluppa come piccola catena. Il nome deriva da due dei fondatori (Wallace Waite e Arthur Rose) e viene mantenuto anche dopo l’acquisizione ad opera della John Lewis Partnership  nel 1937, quando conta 10 negozi  e 160 dipendenti. L’attività è concentrata geograficamente e soprattutto in epoca recente avvia uno sviluppo significativo, con aperture ed acquisizioni di PdV da altre catene. Il primo supermercato aperto in Scozia è del 2005. La John Lewis Partnership  è pienamente estesa al personale Waitrose e costituisce una delle particolarità più interessanti: i dipendenti sono proprietari dell’azienda e godono di una partecipazione agli utili, un bonus in percentuale variabile di anno in anno in base ai risultati, in genere il 15% dei salari, oltre a uno sconto sugli acquisti.
 
Caratteristiche di Waitrose
 
Waitrose si è sempre caratterizzata  per la qualità superiore dei prodotti e del servizio. Dal 2010 ha avviato una politica di convenienza più aggressiva, creando un paniere di articoli di marca “Price match Tesco”  per i quali garantisce l’allineamento ai prezzi del leader di mercato, tranne che in promozione.
Un altro elemento del servizio è l’apertura del canale online, con vendite crescenti.
 
 
Ruolo nel retail del Regno Unito
Waitrose ha una quota marginale di mercato, intorno al 5% (vedi grafico 1), in crescita negli anni e soprattutto dal 2011.


 
Grafico 1 – Distribuzione grocery in Gran Bretagna – quote di mercato 2014

Fonte: Statista.com, Novembre 2014
 
Grafico 2 – Andamento del mercato grocery nel Regno Unito

Il mercato del Regno Unito sta vivendo una veloce crescita del canale discount, guidata da Aldi, ma con anche Lidl impegnato. Sainsbury ha appena aperto 15 discount in alleanza con Netto, discounter danese. Le quattro maggiori catene subiscono la concorrenza e mostrano quote di mercato in flessione, soprattutto Tesco, colpita anche dallo scandalo dei bilanci falsati.
Waitrose cresce sempre, sia a valore sia a parità (Grafico 3, scala di sinistra) sia come quota di mercato (Grafico 3, scala di destra)

 
Grafico 3 – Andamento vendite e quota di mercato


 
I risultati di bilancio

Waitrose chiude il bilancio a fine gennaio, per cui il bilancio 2014 fa riferimento sostanzialmente al 2013. L’andamento di Waitrose negli anni è molto positivo, con significativi investimenti nello sviluppo della rete e crescita costante di vendite e margini.
 
Grafico 4 – Andamento economico di Waitrose

Si nota che l’incremento costante delle Vendite avviene nonostante il miglioramento, leggero ma progressivo, del Margine Lordo % e a fronte di un’incidenza pressoché costante del Costo del Lavoro %, che incorpora anche una quota di profitto (Bonus variabile, in genere il 15% del monte salari) riconosciuto ai dipendenti in qualità di proprietari dell’azienda.

Nei conti di Waitrose non si legge l’impatto della crisi né l’effetto della concorrenza di prezzo: il Margine Lordo % cresce negli anni  osservati, in modo pressoché regolare, nonostante gli investimenti in convenienza. I risultati economici però mostrano un andamento meno florido, sia il Risultato Operativo sia il Risultato Netto peggiorano dal 2011, in gran parte a causa della maggiore incidenza (+ 1 punto) del Costo del Lavoro.

La situazione finanziaria è molto solida, la capitalizzazione (Mezzi Propri + Debiti Intragruppo / Attivo) è circa il 75%, il che si rilette in un ROE medio dell’11% (12,2% nel 2014) ed un ROI medio pari a 7,2% (2014 5,3%); il miglioramento del ROE deriva dall’uso efficiente dell’attivo (Rotazione attivo di 2 volte) e da un Capitale Circolante Netto strutturalmente negativo .

Conclusioni

L’elevata incidenza del costo del lavoro rispetto al leader Tesco (media circa 10%) si ripercuote sul Risultato Operativo e sul Risultato Netto, entrambi inferiori alle performance di Tesco, sebbene Waitrose goda mediamente di circa 900 mln/£ di un finanziamento senza oneri dalla capogruppo (ca 1,3 mld/£ nel 2014). Se spostiamo il confronto dalla redditività sulle vendite alla redditività sul capitale investito Waitrose è in svantaggio ancora più netto: il Patrimonio Netto più il suddetto finanziamento valgono in media il 75% dell’attivo, e ciò nonostante l’elevato valore degli immobili commerciali. Per contro, Tesco Stores (per omogeneità il confronto non è con tutto il Gruppo Tesco ma solo con la controllata che gestisce i PdV nel Regno Unito) ha Mezzi Propri per circa il 10% dell’Attivo e Immobilizzazioni Materiali intorno al 34% medio (Waitrose ha in media circa l’80% di Imm. Materiali).

Se però consideriamo le recenti rilevazioni sulla veridicità del bilancio di Tesco, nonché il negativo andamento delle vendite di quest’ultima sotto gli attacchi dei discounter, è opportuno fare una riflessione più attenta prima di giudicare il bilancio di Waitrose. La catena è innovativa, offre prodotti di qualità superiore, un servizio eccezionale e compete anche, per un’offerta di base, sul fronte della convenienza; inoltre garantisce ai dipendenti un ambiente di lavoro e redditi di gran lunga migliori del mercato.
 

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