I factory outlet perfezionano la loro offerta

Data:

Gennaio 2019. Principale proprietario, sviluppatore e gestore di Designer Outlet in Europa con 24 centri in nove paesi, per un fatturato totale di oltre 4 miliardi di euro nel 2017, McArthurGlen in Italia vanta un portfolio di cinque centri: Serravalle Designer Outlet, Castel Romano Designer Outlet, Barberino Designer Outlet, Noventa di Piave Designer Outlet e principale proprietario, sviluppatore e gestore di Designer Outlet in Europa con 24 centri in nove paesi, per un fatturato totale di oltre 4 miliardi di euro nel 2017, McArthurGlen in Italia vanta un portfolio di cinque centri: Serravalle Designer Outlet, Castel Romano Designer Outlet, Barberino Designer Outlet, Noventa di Piave Designer Outlet e La Reggia Designer Outlet. «Nel corso dello scorso anno, l’afflusso collettivo e le vendite nei nostril centri italiani hanno registrato una crescita a due cifre.

Questi risultati dimostrano che la nostra strategia, fatta di un’eccellente proposta di shopping

e di un’esperienza di intrattenimento a tutto tondo, è in sintonia con le esigenze dei consumatori locali e internazionali, garantendo parallelamente risultati ad alte prestazioni per i partner di marca – spiega Joan Jove, McArthurGlen’s managing director, Southern Europe – In qualità di Gruppo gestore di outlet leader in Europa, siamo in una posizione unica

per aiutare i partner di marca a realizzare appieno il loro potenziale. I nuovi brand che hanno aderito ai centri italiani McArthurGlen dall’inizio dell’anno scorso includono Jimmy Choo, Karl Lagerfeld, Sandro e Maje. Abbiamo inoltre collaborato con marchi italiani quali Liu-Jo, Peuterey, Patrizia Pepe e DSquared nei nostri centri fuori dalla Penisola».

Più entertainment

Altro tema cardine per il segmento dei factory outlet village è l’entertainment, che nel tempo è

stato affiancato a una crescita progressiva della ristorazione.

«L’intrattenimento è una component chiave di una destinazione per lo shopping di alto livello internazionale e ha fatto parte del DNA di McArthurGlen sin dall’inizio – prosegue Joan Jove

– Il nostro programma di eventi continua ad attirare un numero record di visitatori nei 24 outlet in portfolio e ci ha aiutato a far crescere il footfall a circa 90 milioni di persone nel 2017. Ad esempio quest’anno il Fashion Festival italiano, che si è svolto in contemporanea in tutti e cinque i centri, ha accolto quasi 200mila ospiti per una giornata ricca di sconti, intrattenimento e orari di aperture prolungati. McArthurGlen ha anche esaminato la propria offerta di food&beverage per rispondere alle abitudini di consumo in continua evoluzione.

A Castel Romano e Serravalle Scrivia per esempio abbiamo ospitato AperitivoMix, un evento esclusivo insieme ad Alessandro Borghese, chef creative di Obicà, il più famoso Mozzarella Bar del mondo. Sviluppando un mix bilanciato di marchi di ristorazione riconosciuti a livello internazionale insieme a importanti operatori nazionali, nel 2017 abbiamo incrementato le vendite di prodotti F&B del 15% in tutto il portfolio. E quest’anno prevediamo

di introdurre circa 20 nuovi punti food in tutti I nostri 24 centri, elevando ulteriormente il mix per migliorare l’esperienza degli ospiti. I nuovi marchi includono Ham Holy Burger, La Piadineria e Camelia Bakery».

Cresce il peso della ristorazione

La ristorazione è un tema centrale anche nelle cinque Land of Fashion, le shopping destination collegate alle eccellenze dei territori italiani che le ospitano (Franciacorta, Val di Chiana, Puglia, Mantova, Palmanova) gestite da Multi Outlet Management Italy, come spiega Massimiliano Peron, outlet management director di MOMI. «Il food sta evidentemente vivendo una seconda, terza, quarta giovinezza grazie ai media e alle tendenze sul top food che si diffondono a macchia d’olio nelle abitudini alimentari dei più. Vi sono quindi tantissimi nuovi format innovativi ottimi anche per gli outlet village che in termini di offerta food stanno alzando decisamente l’asticella della qualità. Una qualità che non può prescindere dalla sostenibilità, cosa non semplice. In Valdichiana, ad esempio, Cigierre ha aperto mille mq da un lato con l’insegna più importante e dall’altro con la sua insegna di nicchia Doppio Gusto. Per il non food – prosegue Peron – mi sento di parlare di dinamicità se penso ad alcuni brand più legati al mondo donna, al concetto delle vie da passeggio, a marchi quindi come My Style Bag e il format O Bag. Per il settore donna il format, il concetto, il prodotto e la giusta collocazione

fanno sicuramente il successo in un brand dinamico capace di svilupparsi in ottica retail. Infine

non possiamo dimenticare lo sportswear con gli specialisti che rappresentano il top del mercato, Adidas e Nike, ma anche Asics e altri di nicchia come CMP. Questa è una categoria merceologica davvero dinamica e negli ultimi tempi, ad esempio, abbiamo assistito all’ingresso sul mercato italiano del brand USA Under Armour. Complessivamente qui si incontrano eccellenze globali – i brand e la cultura che rappresentano – e territoriali – suggellando

un italian style fortemente distintivo per un pubblico sia nazionale che internazionale. Lo

dimostrano gli oltre 17 milioni di utenti che solo nel 2017 hanno attraversato le vie della Land of Fashion e gli oltre 600 punti vendita che ne fanno parte. Abbiamo saputo individuare per ogni village una strategia differente e posizionante, siamo entrati nella testa dei brand e oggi siamo valutati come destinazioni e questo è importante per noi e per i nostri stakeholder».

Fonte: Retail Trends 2018, Cucuzza associati

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