I prodotti di successo nella GDO sono l’1% con una incidenza a valore del 35%. Possibile? Possibile

Data:

Luglio 2020. Dopo anni di progressivo incremento del numero medio di referenze, dal 2018 si assiste ad una sostanziale saturazionedello spazio a scaffale dei supermercati italiani.

Si arresta quindi il trend di continuo rinnovamento dell’offerta commerciale che aveva caratterizzato gli ultimi anni, il tasso di rinnovo degli assortimenti è dovuto principalmente alla rotazione per la promozione delle vendite e i punti vendita non premiano più le nuove uscite.

Le innovazioni finiscono spesso per alimentare le fila dei prodotti di poco successo: oltre due terzi dei nuovi prodotti rimangono marginali sul mercato e molti scompaiono dagli scaffali dopo pochi mesi. Solo l’1% dei nuovi prodotti ottiene un discreto successo e riesce a guadagnare una diffusione nazionale.

Fonte: italiani.coop

1 commento

  1. Vista così la tabella ricorda la regola di Pareto in versione ‘esasperata’. Fatico a capire però cosa si intende per ponderata nella definizione dei 4 segmenti di prodotto. Perché, se si intende distribuzione ponderata, significa che i marginali sono prodotti con un basso livello di diffusione nella GDO italiana. Che può significare che sono prodotti locali oppure marche del distributore.
    In/Out significa che si tratta di prodotti referenziati per un breve periodo nel corso dell’anno. Qui, accanto ai flop ci stanno anche quelli stagionali e tipici delle festività. E’ vero che forse il risultato non vale lo sforzo, però queste due categorie di articoli innovativi muovono comunque il 52% del fatturato dei nuovi prodotti.
    Infine, lanciare un prodotto innovativo in una categoria di consumo quotidiano e/o con prezzi medi elevati ha un impatto su questo tipo di analisi diverso rispetto a lanciarlo in una a bassa frequenza di acquisto / prezzo marginale.
    Insomma, probabilmente analizzando il fenomeno a livello più disaggregato si scoprirebbero cause concomitanti che portano a questa fotografia che potrebbero anche giustificare l’apparente inefficienza dei processi di lancio delle nuove referenze.
    Avendo peraltro partecipato a diverse giurie di quei premi delle riviste del settore che promuovono l’innovazione, sono sicuro che molti lanci siano fatti senza alcun test di mercato preliminare. Che potrebbe invece aiutare a fare un po’ di selezione naturale, così come ad argomentare con i buyer e i category a proposito dell’opportunità di inserimento.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

Despar premia i propri partner d’eccellenza: Il caso Sicily Food (Gruppo Mancuso).

Tempo fa abbiamo parlato di come, negli USA, i fornitori ad alto potenziale vengano premiati da un primario player retail. In Italia, Despar segue la stessa filosofia, conferendo un riconoscimento ai propri partner MDD d'eccellenza.

Iginio Massari per Iper, come Da Vittorio per Esselunga: analisi e confronto

Il Maestro bresciano Iginio Massari nel 2024 si è aperto alla GDO dopo una lunga carriera che lo identifica come uno dei pasticcieri di riferimento nel panorama italiano. I suoi dolci si vendono con il marchio "BuoniMaestri" nell'ambito di un progetto realizzato per Iper. Raccontiamo questa linea, includendo un confronto con Elisenda di Esselunga che tiene in considerazione corner, offerta, prezzi e sapore.

Come sta andando la società per l’export di Coop Italia?

Quali sono le performance di Coop Italian Food SpA, società di Coop Italia dedicata al canale estero? Analizziamone il bilancio, commentando le scelte commerciali alla base del progetto.

Cosa fanno i migliori nel Retail? I trend da conoscere per non rimanere indietro.

I retailer best performer a livello europeo hanno delle caratteristiche chiare e precise. Scopriamole analizzando i trend che impatteranno maggiormente il mercato retail nel prossimo futuro.