Il Coronavirus, l’influenza e il contapersone e i centri commerciali. I flussi

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Marzo 2020. È stato un lungo weekend (22-23 febbiao) in Italia, per nulla rilassante. Il primo dopo la scoperta del primo focolaio di Coronavirus nel nostro Paese.

In questi giorni, il numero di contagiati è aumentato rapidamente. Tra la popolazione è partita la corsa, quasi ossessiva, a leggere per primi l’ultima notizia: per avere gli aggiornamenti sui nuovi positivi al test, sulla loro ubicazione, su eventuali decessi, sulla ricostruzione della trasmissione del virus. Anche le autorità competenti hanno reagito, emanando ordinanze per contrastarne la diffusione.

Il clima di allarme ha portato gran parte della popolazione all’adozione di comportamenti istintivi, finalizzati a far fronte all’emergenza. Per esempio, c’è chi ha scelto di astenersi dal recarsi a fare shopping al Centro Commerciale nel weekend, per evitare di aumentare la probabilità di contagio con la permanenza in luoghi affollati. Altre persone, a seguito dell’emanazione di ordinanze per la limitazione della diffusione del virus, hanno preso d’assalto ipermercati e supermercati per far scorta di generi di prima necessità, nel timore di vederli chiudere di lì a poco, di trovare gli scaffali svuotati da chi ha reagito più in fretta, di doversi isolare in quarantena senza avere l’occorrente.

Oltre che dai media, dalle segnalazioni di privati e dal nostro percepito, questi comportamenti sono stati rilevati anche dal contapersone. Ne troviamo il riflesso nei dati.

Consideriamo per esempio l’aggregato dei Centri Commerciali con impianti Microlog e situati in Lombardia, la regione attualmente più colpita. Graficando il confronto tra gli ingressi giornalieri di febbraio 2020 (in azzurro) e quelli di febbraio 2019 (in blu), allineati per giorni omologhi della settimana, è impossibile non notare il forte calo registrato per lo scorso weekend, sia rispetto al weekend immediatamente precedente, sia rispetto al weekend corrispondente del 2019.

In numeri, il weekend del 22-23 febbraio 2020 ha fatto registrare un -20,0% di ingressi rispetto al weekend precedente (15-16 febbraio 2020) e un -22,1% rispetto al weekend omologo dell’anno precedente (23-24 febbraio 2019), che aveva però prodotto un +2,6% rispetto al weekend precedente (16-17 febbraio 2019).

Per quanto riguarda la regione Emilia Romagna, il grafico analogo a quello precedente mostra una situazione completamente diversa: un calo nella giornata di sabato, seguito da incrementi significativi per la domenica e il lunedì.

Perché? È presto detto: alle 17:00 di domenica 23 febbraio è stata diffusa un’ordinanza regionale per la sospensione delle attività didattiche (nelle scuole di ogni ordine e grado) e di altre forme di aggregazione in genere, fino al 1 marzo 2020. Il grafico seguente mostra la somma degli ingressi di un campione di Centri Commerciali della regione, in dettaglio 5 minuti e rilevati dalle 14:00 alle 21:00 di domenica 23 febbraio 2020 (in azzurro) e di domenica 24 febbraio 2019 (in blu). A partire dalle 17:30 circa, i dati del 2020 hanno fatto registrare un significativo aumento degli ingressi ai Centri Commerciali rispetto al 2019, a sostegno della percezione di una corsa a far scorta di generi di prima necessità, immediatamente successiva ai provvedimenti adottati per contrastare la diffusione del Coronavirus.

Così, dalle 17:00 alle 21:00 di domenica 23 febbraio 2020, gli entrati del campione di Centri Commerciali considerato, quelli con sistemi Microlog implementati, hanno fatto registrare un +16,5% rispetto a quelli contati per la stessa fascia oraria della domenica omologa dell’anno precedente.

Tale fenomeno pare aver avuto seguito per quasi tutta la giornata di lunedì 24 febbraio 2020 (+20,2% rispetto a lunedì 25 febbraio 2019) e soprattutto durante la mattinata, poche ore dopo la diffusione dell’ordinanza. Ce lo mostra anche il dettaglio orario riportato nel grafico seguente.

Le prime ore del martedì hanno invece fatto registrare un calo di ingressi rispetto al giorno omologo dell’anno precedente.

Quelli riportati sopra sono solo alcuni esempi di come uno strumento contapersone, correttamente installato e calibrato, possa riuscire a registrare, su base statistica, i comportamenti di coloro che entrano o escono da luoghi in cui è coinvolto un pubblico di qualche natura. Nei casi esaminati in questa occasione, le cause erano note (e, aggiungiamo, purtroppo poco gradevoli). In condizioni standard, rilevare un comportamento non previsto attraverso i dati potrebbe portare a scoprire cause insospettabili, con la conseguente possibilità di poter prendere decisioni strategiche data-driven.

In Microlog ci auguriamo di assistere presto a un ritorno alla normalità delle curve contapersone e soprattutto della situazione sanitaria.

 

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