Promozioni. In Francia dicono: abbassate il prezzo

Data:

Promozioni. In Francia dicono: abbassate il prezzo

Marzo 2012. Una ricerca francesce OpinionWay-Aldata dal titolo “Il nuovo consumatore del 2012” svolta in Usa, Francia, Germania e Gran Bretagna ci sembra eloquente sulla materia pricing-promozioni. Vista la differenza fra l’Italia e gli altri paesi oggetto dell’indagine proviamo a isolare i numeri della sola Francia e vedere i risultati giocati nell’Hexagone:

– il 12% dichiara che ridurrà gli acquisti per via dell’innalzamento dei prezzi al consumo,
– il 25% privilegia l’acquisto in negozi di vicinato anche se il budget a disposizione è risicato,
– il 33% apprezza le promozioni delle insegne, ma il 15% fa notare ai ricercatori che la promozione non soddisfa le attese e proprio per questo motivo il 38% preferirebbe avere prezzi bassi piuttosto che promozioni non all’altezza. Questo dato, se spaccato, si alza per le donne (41%) e per gli over 55anni (45%); soltanto il 9% dichiara di passare il suo tempo alla ricerca di promozioni nelle diverse insegne.
– Alcune note di biasimo: se il negozio cambia layout e display, dice il consumatore, ci vuole più tempo per cercare i prodotti: il 69% dei rispondenti passa più di 5 minuti del normale nel solito pdv alla ricerca dei prodotti che non trova,
– 7 consumatori su 10 dichiarano che passano troppo tempo in attesa alle casse. Il 75% si dichiara contrariato quando trova rotture di stock. In Francia il Drive in che ha buoni riscontri mediatici è invece usato solo dall’11% dei consumatori quando è l’insegna a loro familiare a proporlo. Il 78% dei clienti over 55anni si dichiara refrattario, contro il 55% di quelli compresi fra i 18 e i 34anni, all’uso del Drive in.
– L’85% dichiara di preferire in generale i prodotti regionali, locali o del commercio equo o con imballaggio riciclabile. Tuttavia solo il 15% sceglie il pdv in base a questi parametri.

Metodologia: la parte della ricerca riguardante la Francia ha coinvolto 1.040 consumatori ed è stata svolta nel mese di dicembre 2011

2 Commenti

  1. asssolutamente d'accordo con i risultati della ricerca ( d'altronde non ci vuole una grande capacita' di analisi per condividerne i contenuti ) purtroppo , o per fortuna, dipende dai punti di vista, la stragrande maggioranza (per non dire la totalita' ) dei retailers italiani sembra non accorgersene : miopia o lenti sporche ?

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili

L’MDD Unes centra l’obiettivo?

Abbiamo parlato di come Il Viaggiator Goloso possa rischiare di non stare al passo con i tempi che cambiano. La linea mainstream di Unes, invece, continua ad avere una mission chiara e funzionale agli obiettivi dell'impresa. Visitiamo uno store dell'insegna per commentare gli sviluppi del marchio u!

Il CEO di Sainsbury’s ammette: “Eravamo troppo cari”. Com’è cambiata la strategia del colosso britannico.

Sainsbury's per crescere ha fatto marcia indietro, riportando il suo focus sul core business, ovvero il cibo. Da qui nascono tutte le iniziative utili per abbattere i prezzi, incrementare l'offerta di prodotti e rimodernare una grossa fetta della rete vendita.

MDD Wars, simil Pan di Stelle: Tigros vs Esselunga

La recente faida che ha visto Barilla (Mulino Bianco) protagonista in difesa dei propri biscotti iconici ha dato il via a un confronto sulle imitazioni. Abbiamo scelto due simil Pan di Stelle MDD per paragonarne ingredienti, azienda produttrice, caratteristiche e sapore. I prodotti Esselunga e Tigros sono stati infine necessariamente rapportati ai biscotti Barilla originali. In fondo, la nostra pagella.

Erbert: la startup del food sano, tra nuove strategie digitali e servizi per le aziende

Erbert, startup milanese fondata nel 2020 da Enrico Capoferri, ha intrapreso un percorso di crescita e trasformazione nel settore food retail, focalizzandosi su alimentazione sana, sostenibilità e innovazione.