L’infedeltà al brand e all’insegna aumenta. Complice l’eccesso di scelta e le info disponibili

Data:

Settembre 2019. I livelli di “infedeltà” sono in aumento tra i consumatori di tutto il mondo, con solo l’8% delle persone che preferisce rimanere sul sicuro, provando raramente nuovi brand/prodotti. Il dato emerge dal recente studio Disloyalty condotto da Nielsen su un campione di oltre 30.000 consumatori connessi a Internet in 64 Paesi del mondo.

Lo studio dimostra che i consumatori globali sono attivamente alla ricerca di novità, grazie anche all’aumento del reddito pro capite nei mercati in via di sviluppo, che ha come conseguenza la riduzione dei rischi correlati all’acquisto di prodotti “nuovi”. Un significativo 42% afferma infatti di provare nuovi prodotti/brand molto volentieri e quasi la metà (49%) – pur preferendo comprare ciò che conosce già – ogni tanto è disposta a sperimentare novità.

Anche le percentuali italiane sono indicative di una rinnovata voglia di novità: il 35% dei consumatori ama provare nuovi prodotti e brand, e il 57% è disposto a provarli ogni tanto.In generale, i consumatori delle regioni asiatiche e del Pacifico hanno una maggiore propensione a questa “infedeltà”, il concetto che dà il titolo allo studio Nielsen: il 47% di loro dichiara infatti di amare provare nuovi prodotti e brand. I consumatori del Nord America e dell’Europa sono invece i meno propensi ad abbandonare i propri brand preferiti (36% e 33% rispettivamente).

Dall’infedeltà rischi e opportunità

“L’aumento dell’infedeltà nei consumi crea nuovi rischi, ma anche opportunità di diversificazione dell’offerta” dichiara Christian Centonze, Food Industry Director di Nielsen in Italia. “Parte di questa infedeltà è riconducibile al cosiddetto effetto Amazon, che ha espanso le possibilità di scelta e creato una maggiore consapevolezza sui prezzi. Ma non solo. Anche la sempre maggiore convergenza tra online e offline cambia le logiche di relazione con i clienti. Marche e insegne devono lavorare sulla customer retention dando sempre maggiore rilevanza ai servizi correlati al prodotto, sempre più parte integrante di una relazione capace di sfuggire a una logica puramente price-based.” A livello globale, il 39% dei consumatori indica il rapporto qualità-prezzo come fattore chiave nella scelta di un nuovo brand/prodotto, seguito da una qualità superiore (34%), dal mero prezzo (32%) e dalla convenience (31%). Al contempo solo il 28% dei consumatori è influenzato dalla notorietà e affidabilità di un brand. Ovviamente queste percentuali fluttuano a seconda delle diverse categorie merceologiche.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

Despar premia i propri partner d’eccellenza: Il caso Sicily Food (Gruppo Mancuso).

Tempo fa abbiamo parlato di come, negli USA, i fornitori ad alto potenziale vengano premiati da un primario player retail. In Italia, Despar segue la stessa filosofia, conferendo un riconoscimento ai propri partner MDD d'eccellenza.

Iginio Massari per Iper, come Da Vittorio per Esselunga: analisi e confronto

Il Maestro bresciano Iginio Massari nel 2024 si è aperto alla GDO dopo una lunga carriera che lo identifica come uno dei pasticcieri di riferimento nel panorama italiano. I suoi dolci si vendono con il marchio "BuoniMaestri" nell'ambito di un progetto realizzato per Iper. Raccontiamo questa linea, includendo un confronto con Elisenda di Esselunga che tiene in considerazione corner, offerta, prezzi e sapore.

Come sta andando la società per l’export di Coop Italia?

Quali sono le performance di Coop Italian Food SpA, società di Coop Italia dedicata al canale estero? Analizziamone il bilancio, commentando le scelte commerciali alla base del progetto.

Cosa fanno i migliori nel Retail? I trend da conoscere per non rimanere indietro.

I retailer best performer a livello europeo hanno delle caratteristiche chiare e precise. Scopriamole analizzando i trend che impatteranno maggiormente il mercato retail nel prossimo futuro.