Autogrill Bistrot: nuovo flagship +storia+futuro

Data:


Autogrill Bistrot: nuovo flagship +storia+futuro

Aprile 2013. Autogrill ha aperto a Milano-Stazione Centrale un nuovo flagship specifico per il travel retail. Ma certamente è anche una scuola di mestieri, di soluzioni e di servizi per tutto il gruppo. Se a Villoresi est (Mi) si è cimentata sulla sostenibilità e sulla sosta (abbandonando il layout obbligato), a Cinisello Balsamo (Mi) sui flussi-target e sui prodotti, qui a Milano-Centrale annuncia il nuovo format bistrot (produzione, consumo in e out) adatto a confrontarsi con Starbucks in altri ambiti.

. La location. La Stazione Centrale di Milano è in piena trasformazione e anche se non ha ancora raggiunto i traguardi economici di Roma-Termini si fa notare per una galleria commerciale (con annessi) di qualità elevata, anche se rimane da sciogliere il nodo: luogo per lo shopping o per il travel?

. Il format. Il Bistrot (Centrale Milano, naming che prefigura una declinazione per località) è al livello binari, quindi al livello +2, anche se le lavorazioni per rendere auto-sufficiente l’impianto sono al +3 (pulizia e lavorazioni dell’ortofrutta), non visibili al viaggiatore. La logistica è dedicata e peculiare per questo impianto, come le materie prime utilizzate e gran parte dell’assortimento del market. (5)

. Il layout. Pianta lunga e stretta determinata dall’ambiente pre-esistente. Anticamente era la sala di aspetto della terza classe della stazione, poi farmacia, sono state recuperate e restaurate le boiserie (bellissime). L’ambiente è diviso in scomparti: a dx i banchi a servizio con i relativi spazi di lavorazione stoccaggio (pasticceria, panetteria, caffetteria, dessert e altro), a sx la cassa (forse insufficiente, spazi di vendita e sedute (almeno quattro ordini). A metà del layout il locale si restringe per far spazio al banco dei primi, dei secondi, del bar con degustazione di salumi e formaggi, alcolici e birre, sempre sulla dx, a sx sedute di varie dimensioni e foggia.
In realtà il Bistrot comincia dall’esterno perché tutti i prodotti (o quasi) sono venduti in take away direttamente sulla galleria, trovata non indifferente.

In pratica si tratta di due ambienti: il primo, la cafeteria-market, per un consumo relativamente veloce, il secondo, il bistrot, per un consumo decisamente più lento, anche se entrambi hanno le sedute. (4)

. L’offerta. Come riferito le materie prime utilizzate sono diverse da quelle della filiera dei consueti Autogrill. Nella sede centrale il centro innovazione lavora con gli chef per ideare nuovi prodotti, e si vede.
Panetteria. Il pane è prodotto con il lievito madre ed è somministrato nella panetteria ma serve per tutti gli spazi gastronomici. Il forno produce pizze (prodotte dal fornaio) e focacce (idem): un’offerta che si farà distinguere, soprattutto in stazione.
Pasticceria: prodotta in loco sotto la supervisione di Luca Montersino, affiancato dall’azienda C’era una torta.
Formaggi: conferiti dall’azienda Il Boscasso.
Salumi: riforniti da Marco D’Oggiono.
Pasta fresca: prodotta il loco con trafila in rame.
Caffè. È Kimbo, fornitore ufficiale, ma in cuccuma (napoletana, per tutti i derivati del caffè, cappuccini compresi), cioè non c’è l’espresso classico. Scelta coraggiosa e bizzarra contemporaneamente perché alla cassa chi chiede l’espresso si sente rispondere, cortesemente, che non c’è (e chi lo desidera davvero deve andare in qualche bar fuori da Bistrot) e deve ripiegare sul caffè alla napoletana. Difficile dire se è stata una scelta strategica di formato o un’imposizione. Resta il fatto che il formato è congruente alla cuccuma e non è poco, perché le birre sono del Birrificio di Bresso e molti altri prodotti provengono da piccoli produttori il più possibilmente vicini alla Stazione. Mozzarelle a parte.
Market. Prodotti troppo festivi e poco quotidiani, ma la volontà di non confrontarsi con la GD è totale. (5)

. Ambiente e attrezzature. Boiserie originale alle pareti (straordinaria per la bellezza), sedute di quattro ordini. Molti tavoli sono dotati di tablet. I tavoli in legno grezzo sono stati appositamente levigati. E il legno si trova in molti punti di Bistrot. Acciaio e in parte ardesia per i banchi. Cristalli.
A giudizio di RetailWatch Autogrill ha effettuato un investimento di 1.900/2.200 euro il mq. Difficile calcolare il ritorno. (5)

. Comunicazione. È uno dei punti di forza per intensità e declinazione, organizzata in diversi momenti e con numerosi supporti. (5)

. Illuminazione. Cade in alcuni punti ed è troppo forte in altri, ma siamo all’inizio e si può tarare, non aiuta il pavimento (originale) che non prevedeva i sistemi di illuminazione attuali quando è stato posato. (3)

. Personale. Molto motivato e attento, collaborativo, sin dalla reception. Paziente nelle spiegazioni. (5)

Punti di forza

Location, Produzione interna, Take away esterno, Organizzazione, Chef e artigiani produttori, Nuove marche e prodotti (Domori per il cioccolato, Damman per il the, e altri minori).

Punti di debolezza
La cuccuma per il caffè è una bella trovata, ma si adatteranno i clienti a non trovare l’espresso? Illuminazione a tratti. Locale di difficile manutenzione e ad alta intensità di risorse umane.

La sostenibilità di Bistrot Stazione Milano
Impatto ambientale    4
Solidarietà    5
Legami con il territorio    5
Naturalità    4
Organic-bio    3
Artigianalità    5

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili

Mondelēz porta Aldi in tribunale con accuse di concorrenza sleale

La guerra dei biscotti si combatte a colpi di confezioni. Mondelēz International, colosso del settore dolciario e detentore di marchi iconici come Oreo, Chips Ahoy!, Ritz e Nutter Butter, ha intentato una causa federale contro Aldi. L'accusa è di aver copiato in modo deliberato e sistematico il packaging dei propri prodotti, per confondere i consumatori e trarne vantaggio commerciale. Capiamo meglio la portata della questione, anche alla luce di casi precedenti.

L’MDD Unes centra l’obiettivo?

Abbiamo parlato di come Il Viaggiator Goloso possa rischiare di non stare al passo con i tempi che cambiano. La linea mainstream di Unes, invece, continua ad avere una mission chiara e funzionale agli obiettivi dell'impresa. Visitiamo uno store dell'insegna per commentare gli sviluppi del marchio u!

Il CEO di Sainsbury’s ammette: “Eravamo troppo cari”. Com’è cambiata la strategia del colosso britannico.

Sainsbury's per crescere ha fatto marcia indietro, riportando il suo focus sul core business, ovvero il cibo. Da qui nascono tutte le iniziative utili per abbattere i prezzi, incrementare l'offerta di prodotti e rimodernare una grossa fetta della rete vendita.

MDD Wars, simil Pan di Stelle: Tigros vs Esselunga

La recente faida che ha visto Barilla (Mulino Bianco) protagonista in difesa dei propri biscotti iconici ha dato il via a un confronto sulle imitazioni. Abbiamo scelto due simil Pan di Stelle MDD per paragonarne ingredienti, azienda produttrice, caratteristiche e sapore. I prodotti Esselunga e Tigros sono stati infine necessariamente rapportati ai biscotti Barilla originali. In fondo, la nostra pagella.