Come sta cambiando la progettazione del supermercato. Per meglio vendere

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Il punto vendita non è soltanto uno spazio espositivo, ma anche un luogo di incontro e di relazione con la clientela, un ambiente comunicativo, che ospita un momento piacevole come quello dello shopping.

L’acquisto infatti è strettamente legato alla psicologia e agli aspetti emozionali dell’individuo: suscitare sensazioni positive nella clientela attraverso la creazione di un’atmosfera gradevole significa aumentare la permanenza all’interno del negozio e conseguentemente le vendite.

Progettare ambienti efficaci, capaci di creare specifici effetti emozionali, stimolando conseguentemente gli acquisti: un tema cruciale che affrontiamo con Antonuccio Tondo, progettista ed esperto di store atmosphere, di Studio Tondo che si occupa di progettare e realizzare layout e design per i punti vendita.

Quali sono gli strumenti a vostra disposizione per riqualificare gli spazi di uno store, e rendere l’ambiente più confortevole e orientare il cliente all’acquisto?

Ogni fase di sviluppo viene elaborata in forma tridimensionale, dal rilievo – eseguito con stazioni laser scanner e droni -, al progetto, in realtà virtuale esplorabile anche con uno smartphone, tutto questo perché sia di facile controllo e comprensione per tutti gli attori coinvolti, prima dell’esecuzione dei lavori.

Si cerca di programmare ogni cosa per evitare errori, anche se non è semplice per via dei tempi sempre troppo stretti.

Interpretiamo e mettiamo in pratica le idee del committente, partendo sempre da uno studio di layout funzionale dove la successione sistematica dei reparti attrae per accompagnare il consumatore in modo che visiti tutto il negozio.

Quali cambiamenti nel layout rispetto al passato? Le nuove tendenze?

La dimensione e la conformazione più o meno regolare dei locali definiscono i vincoli del progetto;

in tutti i casi bisogna saper organizzare bene gli spazi per sfruttare ogni centimetro, ortofrutta all’ingresso e surgelati in uscita ormai sono la consuetudine, ma la tendenza nei punti vendita tra i 600 mq e i 1000 mq è quella di anticipare tutti i reparti assistiti in modo da sviluppare in corrispondenza dell’ingresso una piazza simile a quella di un mercato.

Penso che il supermercato seguirà questa tendenza soprattutto per distinguersi dal discount, ma per il momento lo standard di layout rimane sia nella piccola che nella grande superficie quello classico che prevede i reparti assistiti nella parte più lontana del negozio.

Quali sono gli impatti e i contributi del design, arredo e layout nel creare ambienti capaci di generare specifici effetti emozionali, allo scopo di incrementare la probabilità che il cliente passi all’acquisto?

Il nostro compito è “incorniciare” la capacità che l’imprenditore ha di fare commercio, un bel negozio da solo non funziona.  Rivestimenti, materiali e colori non devono prevalere sulla merce, ma rendere il negozio più accogliente e confortevole, non si deve esagerare, le scritte per esempio piuttosto che indicare il reparto banalmente, devono saperlo raccontare, possono anche esprimere le promesse nei confronti del cliente, con l’utilizzo di caratterizzazioni ed elementi riconoscibili il design diventa format per rafforzare l’immagine dell’insegna.

I lineari di vendita sullo scatolame e sull’ortofrutta che è evoluzione funzionale hanno avuto?

Scaffalature con schienale centrale, basi extra basse e sistemi per il posizionamento dei ripiani in altezza con passo da 10 mm consentono di far guadagnare fino a un 20% di spazio espositivo in più rispetto alle scaffalature tradizionali a parità di metri lineari a terra; inoltre accessori spingi prodotto e divisori appositi permettono di esporre più ordinatamente con la percezione del sempre pieno ed infine i moduli per le finte masse sui murali e le isole per l’ortofrutta.

Ci può illustrerà le nuove tendenze nella realizzazione di negozi stimolanti che producano effetti emozionali al fine di incrementare la probabilità di acquisto? Non solo nell’ambito GDO ma anche in quello specializzato?

Ciò che facciamo è rendere più visibile il prodotto, evidenziarlo con l’impiego di attrezzature e sistemi espositivi adeguati soprattutto con i fuori banco realizzati in legno da falegnamerie specializzate, ma soprattutto riusciamo ad esaltarlo attraverso l’impiego di apparecchiature di illuminazione specifiche, utilizziamo per lo più sistemi di tipo puntuale sui freschi con proiettori orientabili, temperature di colore distinte per ogni reparto e sistemi di illuminazione di tipo asimmetrico nelle corsie, in particolare piastre o file continue, illuminiamo solo la merce, così da creare un contrasto di chiari scuri dove il prodotto emerge e diventa protagonista.

 

3 Commenti

  1. Buon articolo Con indicazioni interessanti. Approvo particolarmente quando si parla di studiare i Lay-out per far visitare al cliente tutti gli spazzi del supermercato.
    Peccato che non tutte le insegne e tutte le innovazioni che vedo in giro rispettano questo imput. Gli spazzi costano e ci sono reparti che hanno bisogno di aiuto per esprimersi al meglio. Ci sono oggi punti vendita, apparentemente innovativi, che oscurano in pieno alcuni reparti rendendoli di fatto inutili e poco performanti.
    La cultura degli spazzi insieme alla importanza dei reparti e alla loro disposizione debbono avere una unica visione. Non basta un nell’ambiente per fare un buon punto vendita.

  2. Leggendo questo articolo sempre di più mi rendo conto che il canale farmacia in Italia è indietro anni luce. Per noi tanto lavoro da fare ma soprattutto creare cultura con i farmacisti per far capire quanto sia importante l’area espositiva e che potenzialità in termini di fatturato può esprimere …..se ben strutturata e gestita

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