Farmacie: entrano i grandi gruppi di distribuzione. Altro che liberalizzazione

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Farmacie: entrano i grandi gruppi di distribuzione. Altro che liberalizzazione

Agosto 2017. “Una legge che di concorrenza ne ha ben poca, e che mostra tutta la debolezza di una classe dirigente ancora incapace di mettere in discussione le prerogative di lobby e corporazioni”, così Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, commenta l’approvazione del ddl concorrenza, oggi divenuto legge con il voto di fiducia del Senato.
 
Il riferimento è al capitolo sulla distribuzione dei farmaci, che consente l’ingresso delle società di  capitali nelle proprietà delle farmacie aprendo il mercato ai grandi gruppi della distribuzione del farmaco. 
“Si è preferito consegnare il mercato della vendita dei medicinali alle multinazionali, piuttosto che estendere la vendita dei farmaci a carico di cittadini alle parafarmacie, dove operano farmacisti abilitati e dove oggi i cittadini riescono a risparmiare fino al 40% sui farmaci da banco”, commenta Pugliese. “Una netta marcia indietro rispetto alla strada indicata dal decreto Bersani del 2006, e che comporta per giunta il rischio di affossare i vantaggi già ottenuti con la precedente liberalizzazione”, prosegue il numero uno di Conad. In dieci anni la riforma attuata dall’allora ministro allo Sviluppo economico ha avuto come effetto l’apertura di circa 3.800 parafarmacie private, e ha dato la possibilità ai farmacisti non titolari di farmacia di aprire un’attività che desse loro pari dignità dei colleghi. Parallelamente l’apertura di più di 300 corner parafarmacia nei punti vendita della Gdo, oltre a offrire altre possibilità di impiego per centinaia di farmacisti ha dato una scossa al mercato in termini di prezzi, contribuendo a creare un regime di vera concorrenza.
 
Nuovi grossisti
“Anziché proseguire in questa direzione, e rompere definitivamente il monopolio delle farmacie, l’arrivo dei grandi grossisti del farmaco favorirà la creazione di un oligopolio di grandi grossisti, con dubbi effetti sulle politiche di pricing”, prosegue l’ad di Conad: “Spiace dirlo, ma questa riforma segna la sconfitta della concorrenza, e evidenzia tutta la mancanza di coraggio e la miopia della classe dirigente, incapace di fare riforme e di dare seguito a quelle intraprese. Quanto a Federfarma, che fino a oggi ha sbandierato l’importanza di mantenere intatto il ‘ruolo sociale’ delle farmacie, accettando questo compromesso al ribasso svela il suo vero volto, e dimostra che il suo era solo storytelling”.  
 
Assieme ad Altroconsumo e alla Federazione nazionale parafarmacie, Conad ha lanciato la petizione Liberalizziamoci (liberalizziamoci.it), per chiedere di estendere alle parafarmacie la possibilità di vendere tutti i farmaci il cui costo è a carico del cittadino. Fino a oggi sono state raccolte più di 170.000 firme. “La petizione prosegue, fino a che la nostra classe dirigente non avrà mostrato di prendere in seria considerazione le questioni che stanno a cuore al Paese reale”
 

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