Google NY: la passione per la tecnologia e per la cucina

Data:


Google NY: la passione per la tecnologia e per la cucina

Febbraio 2017. Il pop up store di Google è stato aperto alla fine dello scorso anno nel quartiere di Soho a New York. È sviluppato su una superficie ridotta se comparata a quella dei flagship del techno inner come Microsoft o Samsung, ma non per questo è meno interessante.
 
Il ruolo del brand
Come ogni flagship, anche se pop up store, è un inno al brand in tutte le sue declinazioni. Il cambio del logo degli scorsi anni ha dato più leggerezza a Google e i significanti portanti della marca ben lo dimostrano in questo spazio.
 
Il ruolo delle tecnologie
Tutte le tecnologie sono provabili, in singolo o in gruppo con assistenti: Pixel, Daydream, VR headsetso Chrome cast. La realtà virtuale la fa da padrona e per altro, azionandola dai vari dispositivi si capisce che le linee guida dei prodotti sono prima di tutto la semplicità. Notevoli id dispositivi di controllo per la persona e per la casa connessa.
 
Area dimostrativa
Il progettista nei 400 mq di superficie è riuscito a ricavare anche un’area didattica con sedute, dove si susseguono lezioni e dimostrazioni.
 
La casa e la cucina
Come già fatto anche da Samsung Google ha allestito una cucina dove una dimostratrice è pronta a evidenziare le ultime innovazione studiate per questo ambiente della casa. È di fatto l’unico ambiente compiuto dove si possono provare le tecnologie di Google Home, dal controllo del calore e delle luci, il controllo della musica, del calendario personale, scaricare le ricette personalizzate e altro ancora.
 
È, forse, il meno appariscente del flagship visitati da RetailWatch, ma anche il più oggettivo e finalizzato alle singole soluzioni, senza dispersione di interesse.a

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili

Mondelēz porta Aldi in tribunale con accuse di concorrenza sleale

La guerra dei biscotti si combatte a colpi di confezioni. Mondelēz International, colosso del settore dolciario e detentore di marchi iconici come Oreo, Chips Ahoy!, Ritz e Nutter Butter, ha intentato una causa federale contro Aldi. L'accusa è di aver copiato in modo deliberato e sistematico il packaging dei propri prodotti, per confondere i consumatori e trarne vantaggio commerciale. Capiamo meglio la portata della questione, anche alla luce di casi precedenti.

L’MDD Unes centra l’obiettivo?

Abbiamo parlato di come Il Viaggiator Goloso possa rischiare di non stare al passo con i tempi che cambiano. La linea mainstream di Unes, invece, continua ad avere una mission chiara e funzionale agli obiettivi dell'impresa. Visitiamo uno store dell'insegna per commentare gli sviluppi del marchio u!

Il CEO di Sainsbury’s ammette: “Eravamo troppo cari”. Com’è cambiata la strategia del colosso britannico.

Sainsbury's per crescere ha fatto marcia indietro, riportando il suo focus sul core business, ovvero il cibo. Da qui nascono tutte le iniziative utili per abbattere i prezzi, incrementare l'offerta di prodotti e rimodernare una grossa fetta della rete vendita.

MDD Wars, simil Pan di Stelle: Tigros vs Esselunga

La recente faida che ha visto Barilla (Mulino Bianco) protagonista in difesa dei propri biscotti iconici ha dato il via a un confronto sulle imitazioni. Abbiamo scelto due simil Pan di Stelle MDD per paragonarne ingredienti, azienda produttrice, caratteristiche e sapore. I prodotti Esselunga e Tigros sono stati infine necessariamente rapportati ai biscotti Barilla originali. In fondo, la nostra pagella.