Il retail in Gran Bretagna a più di un mese dal lockdown fra aumento prezzi e servizi e logistica…

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Aprile 2020. Tutte le maggiori catene di retail alimentare britanniche si stanno mettendo in moto per aggiungere oltre 300.000 slots per consegne a domicilio nelle settimane a venire, ma sembra che ancora non sara’ abbastanza per soddisfare la domanda.

George Eustice, Segretario per l’Ambiente, lo ha confermato alla stampa durante l’ultimo briefing giornaliero sulla situazione relativa al coronavirus.

La disponibilità per le consegne a domicilio aveva gia’ registrato una notevole crescita agli inizi del lockdown nazionale, passando da 2.1 milioni a 2.6 milioni slots, ma i piani attuali prevedono un’ulteriore aumento fino a raggiungere quota 3 milioni.

Nonostante tutto, Eustice ha avvertito che un gran numero di clienti in categorie a rischio potrebbero trovare difficile, se non impossibile, accedere ai servizi di consegna.

“Ci rendiamo conto che ci sono  anche altri che non sono clinicamente vulnerabili e quindi non in quel gruppo protetto, ma che potrebbero anche aver bisogno di aiuto”, ha detto.

“Forse a causa di una disabilità, o di un altro tipo di condizione medica, o probabilmente in quanto impossibilitati a chiedere aiuto a familiari o vicini di casa.”

“Stiamo quindi lavorando con le autorità locali per garantire che a queste persone possa essere assegnato un acquirente volontario per aiutarli a soddisfare le loro esigenze alimentari”.

Una delle nuove misure governative prevede il re-indirizzare i clienti di questo gruppo, che sono stimati in un numero compreso tra 5 e 19 milioni di persone, a gruppi di supporto locale.

Eustice ha aggiunto: “La catena di approvvigionamento alimentare ha anche registrato una significativa riduzione dell’assenza di personale nelle ultime settimane, poiché il personale è tornato al lavoro, dopo aver confermato di non aver contratto il virus.”

“I livelli di assenza sono scesi da un picco, in genere, del 20% nelle imprese alimentari tre settimane fa, a meno del 10% alla fine della scorsa settimana e, in alcuni casi, singole società hanno segnalato assenze pari al 6%”.

Le nuove misure arrivano quando il bilancio delle vittime del Regno Unito a causa del coronavirus ha purtroppo superato quota 20.000, mentre quasi 153.000 persone sono risultate positive.

Nel frattempo, Ocado è stato accusato di aumentare i prezzi di quasi 1000 prodotti durante la crisi COVID-19 mentre continua a fronteggiare una reazione negativa da parte dei clienti sui social media.

Secondo un rapporto del Daily Mail, i documenti trapelati dalla pubblicazione mostrano i prezzi di oltre 918 articoli  aumentare sostanzialmente tra il 4 marzo e l’8 aprile, e nello stesso periodo sono state rimosse anche 11.087 promozioni.

I dati trapelati suggeriscono anche che Tesco, Sainsbury’s, Asda, Morrisons, Aldi e Lidl hanno aumentato i prezzi di 840 articoli.

Nel mentre Ocado continua a lottare per soddisfare l’incredibile domanda dei clienti, con tempi di consegna dilatati oltre misura e clienti in categorie a rischio senza accesso agli slot di delivery.

All’inizio di questo mese Ocado si è scusato con i clienti su Twitter affermando che: “Nonostante il duro lavoro, al momento semplicemente non abbiamo la capacità di soddisfare tutta la domanda che stiamo ricevendo dai nostri clienti esistenti, per non parlare dei nuovi”.

Nonostante tutti gli sforzi, con l’ultimo post su Twitter che celebra 50 milioni di consegne dal 23 marzo, i clienti di Ocado hanno colto l’occasione dell’annuncio per esprimere la palpabile delusione per la mancanza di consegne disponibili.

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