La rivoluzione di Mercadona: tanti diritti e tanti doveri.

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La rivoluzione di Mercadona: tanti diritti e tanti doveri.

Leader di mercato in Spagna, Mercadona guarda all’Italia e, se sbarcherà sulla penisola, certamente smuoverà il mercato della distribuzione. Sono mesi, infatti, che si rincorrono voci su voci riguardo possibili acquisizioni, fatto stà che  c’è gran fermento nell’azienda di Juan Roig.

Il successo di Mercadona non è solo il successo della prossimità (1.356 supermercati in Spagna e l’obiettivo di aprirne uno ogni ventimila abitanti), o quello dell’efficacia logistica (sono già due i magazzini completamente automatizzati, nelle vicinanze di Madrid e Leòn). Alla base di un’affermazione così netta c’è anche una vision molto chiara sul ruolo del lavoratore.
Potremmo riassumere il concetto in tre punti chiave:

DONNE
Il 67% dei lavoratori Mercadona è di sesso femminile. Calcolato su un totale di 70.000 dipendenti, il numero è davvero impressionante. Quattromila madri l’anno, il doppio della media spagnola. Ma non è un problema, anzi: è una risorsa.
In un azienda che abolisce il marketing tradizionale (non fa promozioni, non stampa volantini, non spende capitali in pubblicità televisiva), il più importante strumento di marketing è il passaparola. E quando ad una lavoratrice dai, da subito, un contratto a tempo indeterminato con un buon stipendio, un asilo nido accanto ad ogni Ce.Di., un mese in più di maternità rispetto agli accordi sindacali e la sicurezza che non sarà licenziata per aver concepito un figlio… ti sarai assicurato una buona lavoratrice ed un’ottima pubblicità presso la sua famiglia, gli amici, i vicini.
Non a caso la produttività del lavoro in Mercadona è altissima, seconda in Europa solo a quella di Esselunga. E quando la produttività è alta anche il costo del lavoro non è più un problema.

DIRITTI
Lo stipendio dei lavoratori Mercadona è tra i più alti nel mondo della distribuzione Europea. Con un programma standard di crescita professionale, messo nero su bianco e conosciuto da tutti, ogni dipendente sa quanto guadagna l’altro e quanto potrà guadagnare negli anni.
Come già detto i contratti sono a tempo indeterminato sin da subito e per le donne c’è un’attenzione particolare.
Inoltre Mercadona non apre la domenica, reputando sufficienti le 72 ore settimanali d’apertura per soddisfare le esigenze dei clienti. E poi ai dipendenti non piace lavorare di domenica, sicché nel giorno del Signore le serrande restano chiuse.
Mercadona ha 100 dottori di fiducia a disposizione dei dipendenti in caso di malattia. Cosi si combatte l’assenteismo e si offre un valido sostegno in caso di “vera” malattia.
Va ricordato, ancora, che quest’anno Mercadona ha distribuito ben 223 milioni di euro (il 25% degli utili, che ammontano a 922 milioni nell’anno 2011) ai suoi lavoratori, sottoforma di bonus in busta paga. E non è poco.

DOVERI
Ma il cuore del Roig-pensiero è quella che viene definita la “bilancia valore-sforzo”. Un artificio linguistico di pregio per definire un concetto base: tanti diritti sì, ma ognuno è chiamato a fare fino in fondo il proprio dovere.
In Mercadona si lavora dal minuto uno della giornata, con un planning di lavoro scientificamente scandito e chiaro. Ognuno sa cosa deve fare in ogni momento della giornata. Una tabella di marcia che può sembrare incalzante ma che richiede al lavoratore il 100% dell’impegno. Bilanciare il valore di una situazione lavorativa più che dignitosa con quello sforzo che si richiede al giocatore di calcio quando c’è da vincere un campionato.
Una cultura aziendale forte e ben radicata ma, ancor di più, accettata dai lavoratori: la percentuale di turnover è estremamente bassa e si attesta intorno al 5%. Anche il rapporto con i sindacati è buono e non si comprenderebbe il contrario, visto che dimostra una cosi forte attenzione ai diritti dei lavoratori.

La domanda che si lascia al lettore è: riuscirà il colosso spagnolo ad esportare il suo modello di lavoro in Italia, visto che l’art. 18 è tramontato?

In collaborazione con il Master ADM, Università di Parma

2 Commenti

  1. Concordo con Gloria. In fondo lavorare così non ti pesa assolutamente e riesci a svolgere i tuoi compiti in maniera sicuramente molto meno faticosa…è questo uno dei fattori che fa aumentare la produzione

  2. C'è da sperare che sbarchino in Italia affinchè le buone pratiche di Mercadona possano essere d'esempio per gli altri operatori del settore

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