Lucchi-Eurisko: l’offerta non è figlia della domanda

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Lucchi-Eurisko: l’offerta non è figlia della domanda

Gennaio 2014. “La crisi che stiamo vivendo, non solo economica ma culturale, sociale, ambientale, di fiducia e di senso condiviso, dice Remo Lucchi di Eurisko, non ha, né può avere, soluzioni-scorciatoia. Eppure alla crisi non dobbiamo né possiamo rassegnarci. È in tempi di crisi che va immaginato, elaborato, costruito un progetto nuovo che sappia catalizzare la fiducia, le risorse, le speranze e le energie di una comunità e di un paese.

. La domanda di sostenibilità. Il valore della sostenibilità nelle persone è figlia dell’evoluzione del corpo sociale. È generata dalla crescita dell’istruzione e della capacità critica, dall’innesco di questa crescita con lo sviluppo di Internet 2.0, dall’aumento del desiderio di relazione-partecipazione, dal diffondersi progressivo del valore dell’etica. Il rispetto degli altri-attorno si fonde con il rispetto degli altri che verranno.

. Verso progetti di vita sostenibili. Stiamo vivendo la transizione da un’economia industriale novecentesca basata sulla fisicità delle cose ad una economia basata sulla conoscenza sul senso, dove contano le persone, i significati, le relazioni, gli altri, l’etica. Si sta passando, sottolinea Lucchi, da una logica imperniata sul valore economico, le cose, ad una logica imperniata sulle persone e il loro rispetto, la sostenibilità. La persona è il nuovo baricentro e porta a rivedere sia il proprio progetto di vita sia una relazione con l’offerta, sia essa pubblico privata. Oggi si consuma di meno, ma i consumi si riempiono di senso e significati in cui l’individuo è al centro: territorio, autenticità, memoria, relazione, emozione. Cresce la ricerca di vero benessere e di armonia complessiva.

Eurisko ha individuato allora quattro aree concettuali per otto parole fondamentali: la propria persona, il proprio futuro, gli altri, il contesto.
Stiamo andando verso un nuovo modello di benessere basato sulla sostenibilità:

. a Enfasi sulla qualità delle esperienze piuttosto che sul possesso e l’uso,
. b Importanza della competenza d’uso come fattore di soddisfazione e qualità dell’esperienza,
. c  La rilevanza delle dimensioni non materiali della qualità della vita, tempo, qualità delle relazioni, solidarietà, condivisione,
. d La rilevanza delle dimensioni non individuali, etica pubblica, coesione sociale, beni comuni, ambiente, paesaggio, patrimonio artistico.

Il benessere, sottolinea Lucchi, rappresenta in sostanza il vero sviluppo della sostenibilità, in tutte le sue forme.

Dove sono l’offerta, le istituzioni, le imprese, si chiede Lucchi, nel sostenere dare risposta a questa domanda di sostenibilità allargata?
La critica al governo è generalizzata la persona si sente tradita totalmente nelle attese. La relazione con l’offerta privata e basata su un tradimento da gestioni di breve periodo: senza logiche di sostenibilità economica, in cui si è spremuto il valore non creato valore, prive di innovazione di prodotto, prive di innovazioni di processo.

Veniamo da anni vissuti pericolosamente, nei cittadini-consumatori, questo periodo ha prodotto conseguenze e vissuti molto chiari: l’impoverimento oggettivo, poco lavoro, pochi soldi; un senso di deprivazione, confronto con gli altri privilegiati; assenza di prospettive.

 

. Le soluzioni. Per quanto riguarda le aziende: l’unica soluzione passa per una migliore capacità di rispondere ai bisogni della domanda, che è profondamente cambiata, ed implicitamente ha bisogno di essere approcciato con innovazione di prodotto, e innovazione di relazione. Per quanto riguarda il governo: è necessario che disegni un progetto per questo paese e per la sua realizzazione promuova l’intero sistema, al fine di sfruttare i punti di forza che tutto il mondo ci riconosce.

A.    Le aziende: il baricentro dell’attenzione deve spostarsi sulla gente, perché ha più capacità critica, perché si sente protagonista, perché desidera non essere considerata cliente ma partner. Perché non ci sono più le masse a critiche, ma ci sono gli individui, che si sentono protagonisti, diversi gli uni dagli altri, con stili di vita progettuale diversi, con attese implicite ben differenziate. Individui che vanno capiti e approcciati con specificità e innovazione di prodotto e relazionali percepibili come uniche e delicate.
B.     Il governo: la riattivazione dei consumi interni passa per la necessità di disporre di una maggiore quantità di denaro da mettere in circolazione facendolo fluire dall’estero perché internamente non ce ne. Considerate queste condizioni l’Italia all’estero potrebbe essere una candidata naturale a vendere, forse in modo inimitabile, la cosa più importante a chi quantitativamente ha soddisfatto i propri bisogni: la qualità della vita. La classe elitaria di ogni paese ha molta tensione a concedersi il meglio, soprattutto il meglio che abbia una pregnanza culturale. Il made in Italy ha già una forte credibilità nel mondo per quanto riguarda gli aspetti di sovrastruttura e cultura. I nostri prodotti i nostri territori appaiono inimitabili. Le ricerche ci dicono che alimentazione, abbigliamento, moda, arredamento, design, arte, cultura, ambiente, territorio  sono accomunate da grande valore sovrastrutturale e culturale. In occasione dell’Expo 2015 il governo ha due obblighi: un progetto per il futuro dell’Italia, un progetto che promuova questo futuro.

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