Nún: un fast kepab molto fast

Data:

Nún: un fast kepab molto fast

Maggio 2014. Nún, tasteofmiddleeast. Questo il nome del locale aperto da poco più di un anno nei pressi del quartiere commerciale milanese di Corso Buenos Aires, innovativo kebab take away.

Vetrina: la vetrina del locale è ampia e ha quattro esposizioni sulla strada. La superficie, coperta solo dal logo rosso, lascia intravedere il locale interno, bianco e moderno, invogliando il passante a entrare.
Voto 4   

Layout: il locale si sviluppa per il lungo ed è diviso in due porzioni. La parte destra, più piccola, ospita la cassa, presso cui è possibile ordinare il pasto, una panca in legno per chi è in attesa, il frigorifero in alluminio e un banco di fronte alla vetrina con tre coperti. Nel corpo centrale si trova il bancone principale, dove il cliente sosta aspettando che sia pronta la propria ordinazione e si siede per consumare il pasto e, proseguendo verso sinistra, sono allestiti una trentina di coperti con tavoli, sedie e sgabelli. L’arredo è tipicamente moderno e metropolitano, quindi il bancone è rivestito da piastrelle bianche, i tavoli sono in legno, gli sgabelli di recupero in ferro, le lampade a sospensione e i tubi in alluminio che corrono per la lunghezza dello spazio. La cucina resta dietro ed è delimitata da una vetrata trasparente. Piante e fiori di vario colore e tipologia decorano tutto il locale: i vasi sono appoggiati sui tavoli, per terra all’ingresso e all’interno di cassette di legno appese alle pareti.
Voto 5

Atmosfera e popolazione: l’atmosfera è divertente; non c’è musica ma si distinguono le voci dei clienti. Il concept del locale è quello del fast food, quindi attira prevalentemente giovani e lavoratori che vi trascorrono la pausa pranzo. Fatico a trovare un posto libero.
Voto 5

Ergonomia:
gli spazi sono facilmente agibili e ben proporzionati.
Voto 4

Ordine e pulizia: il locale è pulito e durante la visita uno degli addetti esce dalla cucina per sistemare le pattumiere, che sono raccolte in due punti del ristorante per il self service. Le stoviglie e gli altri accessori, dal design selezionato, sono disposti sul bancone in modo ordinato.
Voto 5

Competenza del personale: al momento della visita sono presenti quattro inservienti, uno alla cassa, due in cucina e una terza che consegna i pasti pronti al cliente. Tutti sono giovani e indossano cuffia e grembiule bianchi. I due con cui interagisco sono cortesi e disponibili: il primo alla cassa mi spiega in modo articolato la composizione delle ricette e la ragazza a cui chiedo se il mio piatto è pronto si muove subito per velocizzarne la consegna.
Voto 5

Toilette: la toilette è ben visibile dalla sala, pulita e funzionale.
Voto 4

Comunicazione: la comunicazione è in sintonia con il gusto estetico del locale. Il menù è descritto in modo schematico sulla tovaglietta di carta, con caratteri giovani. Alle pareti sono appesi una lavagna con il menù e diversi riquadri che spiegano l’origine del falafel, la produzione del kebab con carne italiana e comunicano la presenza del brand nei social network. Davanti alla cucina è appoggiato un piccolo promemoria, che cita “Help yourself!”.
Voto 5

Offerta: ottimo il rapporto qualità-prezzo. Il costo del menù base è di 6,90 euro e prevede una combinazione di pane, ripieno vegetariano o di carne, salse, condimenti, contorno e bibita. I piatti con i nomi stranieri sono spiegati nel dettaglio.
Voto 5

Servizio al cliente: il processo di preparazione e consegna del pasto è efficiente e veloce: l’addetto alla cassa prende l’ordinazione e chiede un nome di riferimento, che viene poi chiamato al momento della consegna. Tra un cliente e l’altro rifornisce il frigorifero di bottigliette d’acqua. Il locale dispone di connessione internet Wi-Fi e accetta i buoni pasto. Vicino al bagno è presente un seggiolone per bambini di arredo moderno e alla cassa sono in vendita dolcetti asiatici, in mono porzione da 1,90 euro. Unico inconveniente gli appendiabiti che, pur diffusi a muro per tutto l’ambiente, non sono sufficienti per il numero di coperti e in alternativa risulta difficile appoggiare la giacca sugli sgabelli.
Voto 4

Visita effettuata venerdì 4 aprile, ore 13 – Via Spallanzani, Milano
 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili

L’MDD Unes centra l’obiettivo?

Abbiamo parlato di come Il Viaggiator Goloso possa rischiare di non stare al passo con i tempi che cambiano. La linea mainstream di Unes, invece, continua ad avere una mission chiara e funzionale agli obiettivi dell'impresa. Visitiamo uno store dell'insegna per commentare gli sviluppi del marchio u!

Il CEO di Sainsbury’s ammette: “Eravamo troppo cari”. Com’è cambiata la strategia del colosso britannico.

Sainsbury's per crescere ha fatto marcia indietro, riportando il suo focus sul core business, ovvero il cibo. Da qui nascono tutte le iniziative utili per abbattere i prezzi, incrementare l'offerta di prodotti e rimodernare una grossa fetta della rete vendita.

MDD Wars, simil Pan di Stelle: Tigros vs Esselunga

La recente faida che ha visto Barilla (Mulino Bianco) protagonista in difesa dei propri biscotti iconici ha dato il via a un confronto sulle imitazioni. Abbiamo scelto due simil Pan di Stelle MDD per paragonarne ingredienti, azienda produttrice, caratteristiche e sapore. I prodotti Esselunga e Tigros sono stati infine necessariamente rapportati ai biscotti Barilla originali. In fondo, la nostra pagella.

Erbert: la startup del food sano, tra nuove strategie digitali e servizi per le aziende

Erbert, startup milanese fondata nel 2020 da Enrico Capoferri, ha intrapreso un percorso di crescita e trasformazione nel settore food retail, focalizzandosi su alimentazione sana, sostenibilità e innovazione.