In attesa di Aldi: siete sicuri che non sia meglio studiare la Germania degli Usa?

Data:

In attesa di Aldi: siete sicuri che non sia meglio studiare la Germania degli Usa?

Novembre 2017. Molti retailer guardano con attenzione nei loro viaggi ai retailer Usa, bene. Poco in Francia, forse per la crisi del format dell’ipermercato, poco in Gran Bretagna, pochissimo in Svezia.
 
Quasi per nulla in Germania.
 
Eppure con l’ingresso di Aldi ( e di altri retailer tedeschi), il rafforzamento di Lidl, il rafforzamento e l’allargamento di MD, la stabilizzazione di Europin, la Germania è un ottimo osservatorio per vedere come sta cambiando il discount tedesco.
 
Questo il quadro dei principali discounter in Germania:
 

 
Lo sviluppo della fine del ‘900 e primi anni ’00 è quasi un ricordo. Questi tassi di di nuove aperture si sono ridimensionati a causa della saturazione delle location (è facile trovare un Aldi a fianco di un Lidl) e della competizione fuori da questo canale. È altrettanto vero che tutti i discounter hanno iniziato un ampio piano di rinnovamento e di differenziazione aumentando la complessità del formato sia fisico sia on line ristrutturando gli assortimenti, le scale prezzi, la logistica per ridurre i costi. Ma anche il costo e l’utilizzo del personale. In parallelo hanno iniziato a sostituire il personale di vendita con nuovi giovani molto più formati che nel passato e aumentando i loro stipendi e i loro benefit.
 
Guardate, ad esempio, la segmentazione dei concept operata da Lidl:
 

 
Con l’on line la conoscenza del consumatore da parte dei discounter è aumentata ed è quindi maggiore l’influenza per determinare gli acquisti.
 
Nell’operatività va sottolineata:
. l’allargamento del non food (30% delle vendite),
. riduzione degli assortimenti permanenti,
. nuovi spazi promozionali-stagionali e di occasione,
. l’uso del pallet retailing per i rifornimenti,
. riformulazione delle categorie,
. negozi più accoglienti,
. sostenibilità.
 
Il tutto sta avvenendo in:
. una società sempre più multietnica, aumento della popolazione anziana,
. trading up di tutti i canali di vendita, sia nelle MDD, le marche del distributore, sia nelle principali categorie, con nuove linee premium, bio, e prodotti naturali.
 
Questo, qualitativamente il quadro sociale nel quale sono avvenuti i maggiori cambiamenti appena ricordati, che sono anche i periodi storici che hanno vissuto gli italiani:
. Anni pre-crisi: prezzo basso, aumento della pressione promozionale, internet gratis
. Anni della crisi: prezzi bassi, ma armadi pieni, entra l’edlp,
. Anni odierni: lotta allo spreco, riciclo dei prodotti, abitudini di consumo e acquisti più consapevoli e autosufficienti
 
Il nuovo posizionamento del discount dunque è e sarà maggiormente:
. basso prezzo e alta qualità.
 
Vogliamo però tentare un parallelo Italia-Germania su quanto sta succedendo:
. crescita quali-quantitativa del discount,
. crescita delle MDD e delle scale prezzi MDD, le marche del distributore, più qualità e prodotti stagionali, prodotti fairtrade, prodotti bio, prodotti premium,
. crescita di altri canali, GSS ma anche negozi con soli prodotti sfusi, senza pack,
. aumento del localismo,
. in Germania i discounter (specie Lidl) compara le sue MDD con i brand dell’IDM, non sulla qualità, ma sul prezzo,
. aumenta della  condizione soddisfatti o rimborsati,
. aumento della garanzia di qualità dell’insegna,
. aumento delle APP, sfogliatori di volantini, comparatore di prezzi, suggeritore si servizi, informazioni.
 
Siete proprio sicuri non valga la pena studiare la Germania e soprattutto i discount tedeschi?
 
Nei prossimi giorni pubblicheremo alcuni articoli (solo per gli abbonati) sui retailer tedeschi. A giudizio di RetailWatch ci sono davvero importanti novità, nella strategia e nell’operatività e nell’esecuzione. Buona lettura.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili

Mondelēz porta Aldi in tribunale con accuse di concorrenza sleale

La guerra dei biscotti si combatte a colpi di confezioni. Mondelēz International, colosso del settore dolciario e detentore di marchi iconici come Oreo, Chips Ahoy!, Ritz e Nutter Butter, ha intentato una causa federale contro Aldi. L'accusa è di aver copiato in modo deliberato e sistematico il packaging dei propri prodotti, per confondere i consumatori e trarne vantaggio commerciale. Capiamo meglio la portata della questione, anche alla luce di casi precedenti.

L’MDD Unes centra l’obiettivo?

Abbiamo parlato di come Il Viaggiator Goloso possa rischiare di non stare al passo con i tempi che cambiano. La linea mainstream di Unes, invece, continua ad avere una mission chiara e funzionale agli obiettivi dell'impresa. Visitiamo uno store dell'insegna per commentare gli sviluppi del marchio u!

Il CEO di Sainsbury’s ammette: “Eravamo troppo cari”. Com’è cambiata la strategia del colosso britannico.

Sainsbury's per crescere ha fatto marcia indietro, riportando il suo focus sul core business, ovvero il cibo. Da qui nascono tutte le iniziative utili per abbattere i prezzi, incrementare l'offerta di prodotti e rimodernare una grossa fetta della rete vendita.

MDD Wars, simil Pan di Stelle: Tigros vs Esselunga

La recente faida che ha visto Barilla (Mulino Bianco) protagonista in difesa dei propri biscotti iconici ha dato il via a un confronto sulle imitazioni. Abbiamo scelto due simil Pan di Stelle MDD per paragonarne ingredienti, azienda produttrice, caratteristiche e sapore. I prodotti Esselunga e Tigros sono stati infine necessariamente rapportati ai biscotti Barilla originali. In fondo, la nostra pagella.