Lugli-UniParma: l’obesità? Causata dalle promozioni

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Lugli-UniParma: l'obesità? Causata dalle promozioni

Novembre 2014. Giampiero Lugli, UniParma, sta studiando da diversi anni la nuova disciplina delle neuroscienze e del neuroshopping (è anche il titolo di un libro edito da Apogeo e ha contribuito con un apposito capitolo a un complesso lavoro sulle promozioni di Nielsen). Sta ultimando un ulteriore studio che sarà presentato a maggio del 2015 sull'interazione fra le neuroscienze e le promozioni.

Il titolo di questa intervista è ovviamente un'estrapolazione, se volete una forzatura, sull'impatto che le promozioni hanno sull'obesità, un problema che certamente deve essere affrontato dai Governi ma anche dalla filiera IDM-GD.

“L'obesità -dice Lugli- è un problema presente in tutti i paesi, anche in Italia, nonostante tutti lo stiano affrontando, cercando una soluzione. Fino a questo momento sono state cercate solo risposte di tipo cognitivo.

Il marketing nutrizionale è una nuova disciplina. Il governo dà indicazioni su come mangiare meno e meglio per evitare patologie e contenere quindi i costi per la salute dei cittadini. Le imprese sia produttive sia del retail hanno un impatto su queste decisioni ad esempio sulle etichette nutrizionali. È di questi ultimi tempi l'infrazione subita dalla Gran Bretagna per aver adottato le etichette cosiddette a semaforo. Queste ultime sono una delle tante iniziative prese per far adottare un certo stile alimentare alle persone. Ma possono diventare anche delle barriere non tariffarie all'entrata, com'è successo recentemente con il parmigiano. Non esistono evidenze scientifiche sull'impatto di queste etichette sui nostri comportamenti di acquisto di consumo.

Noi stiamo studiando e confrontando quattro etichette nutrizionali:
. Il formato testuale,
. Il formato al semaforo in uso nei paesi anglosassoni,
. Il formato stelle,
. Il formato a immagine che non esiste ancora in modo diffuso, ma che abbiamo compreso nello studio di cui dicevo, perché lavora sulle emozioni e quindi può influire sui processi di consumo.

Le promozioni causano obesità

Un aspetto delle promozioni che non è mai stato studiato, nonostante le promozioni siano state viste da tutte le angolazioni, è proprio quello che porta l'obesità. Io sostengo che le promozioni siano una delle cause dell'obesità. Perché ci sono promozioni basate sulla quantità gratuita e di super saizing price, cioè su confezioni più grandi. Con questo tipo di promozione noi ribadiamo al risparmio e dimentichiamo il ruolo svolto dalla concentrazione delle calorie”.

Un argomento, come si vede a più facce, che sarà ripreso, allargandolo ad altri aspetti, sociali ed economici, nonché di retailing, che saranno discusse, come dicevamo prima, in un apposito convegno nel maggio del 2015.

La testimonianza è stata ripresa durante il convegno dell'Osservatorio sulle dinamiche della fedeltà a Parma nello scorso ottobre.
 

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