Il capolavoro fiorentino: il mercato San Lorenzo

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Il capolavoro fiorentino: il mercato San Lorenzo

Maggio 2014. Per realizzare la struttura del Mercato coperto di San Lorenzo a Firenze fu ingaggiato Giuseppe Mengoni (1870-1874), l’architetto della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, che si ispirò alle Halles parigine. Il risultato fu notevole, con l’integrazione dei materiali più moderni (ferro, vetro, ghisa) con l’aspetto degli edifici preesistenti. Tutt’intorno fu costruita una loggia di 10 arcate classiche per ogni lato, con snelle colonne di pietra serena. L’inaugurazione avvenne nel 1874 con l’Esposizione Internazionale di Agricoltura. La funzionalità della costruzione è particolarmente evidente dall’interno, dove la luce filtra abbondante dagli alti finestroni su cui poggia la tettoia e restituisce l’effetto di un mercato all’aperto.

La disposizione dei negozi non è casuale, con il primo piano ortofrutticolo, il pian terreno per macellai, pizzicagnoli, formai e pesciaioli, divisi in aree. Nel sottosuolo si trova un parcheggio pubblico. Parcheggio noto alle cronache per il suicidio di Gianluca Casseri dopo i fatti della Strage di Firenze. Nel Maggio 2014 è stato riaperto il primo piano del complesso, con una serie di ristoranti e attività che RetailWatch è in grado mostrare.

Il progetto, realizzaro da Umberto Montano (socio al 50% con Claudio Cardini) e firmato dello studio fiorentino Archea Associati, dispone di 500 posti a sedere in oltre 3mila mq di piazza coperta (sotto la navata centrale di 30 metri di altezza) e di 12 botteghe artigiane dove si possono assaggiare prodotti d’eccellenza da tutta Italia.

Ecco chi sono i protagonisti, ognuno ha il suo nome sopra il suo spazio, ben leggibile.
MOZZARELLE. La bufala campana è del caseificio Antico Demanio di Angelo ed Emanuele Campomaggiore da Pignataro Maggiore (Caserta): la mozzarella viene prodotta nel negozio e durante la visita sabato 8 maggio era già finita.
BAR E LAMPREDOTTO. Il bar centrale nel layout è di Caffè Italiano e di Flo. Il bar offre i tramezzini di Fabrizio Bodini di Amblé e i panini al lampredotto di Lorenzo Nigro.
CIOCCOLATO e GELATO. La produzione è di Cristian Beduschi.
PANE E PASTICCERIA. David Bedu, francese ma toscano.
PIZZA. Romualdo, campano doc, ex pizzaiolo di Firenze Nova e del Trey al Campo di Marte, anche nel soppalco.
PASTA FRESCA. Raimondo Mendolia propone paste trafilate al bronzo, tortelli, lasagne, tagliatelle e paste ripiene di tutte le regioni realizzata con farina di grano duro pugliese di Altamura e di grano tenero di Piacenza.
CHIANTI CLASSICO. Quattromila bottiglie e 1200 etichette: a cura del Consorzio del Gallo Nero.
ENOSCUOLA. Luca Gardini, 33 anni, romagnolo di Cervia, premiato come miglior “naso” mondiale del vino e già sommelier anche da Cracco e all’Enoteca Pinchiorri.
FIORENTINA POINT. Lasciateci fare il nostro mestiere: è l’unico punto stonato di tutto l’impianto.
LIBRERIA GIUNTI. Un po’ sottotono, ma comunque il libro è rappresentato.
CARNE E SALUMI. Savigni di Pavana.
FRUTTA E VERDURA. Filippo Viana e Alessandra Camèra dell’azienda agricola, la Ruvica di San Polo in Chianti. Verdura e frutta fresca (appena rappresentata) e poi il cotto e le  centrifughe.
FRITTO E POLPETTE. Marco Rosi e Paolo Soderi.
RISTORANTE TOSCA. Come la pizzeria è organizzato da Umberto Montano, l’anima del Mercato. Cucina a vista, sala anche al livello superiore.
BIRRERIA MORETTI. Fabio e Nadir si destreggiano nel monomarca.
PESCHERIA. Rosellini di Montecatini, banco a servizio, ma anche take away e piatti pronti.
EATALY. Oscar Farinetti è riuscito ad entrare nonostante il suo pdv fiorentino sia a un tiro di sasso in linea d’aria.
SCUOLA DI CUCINA. Carla e Fabrizio Guarducci, titolari della Lorenzo de’ Medici, in accordo con diversi sponsor.
GREEN SPEEDY. Logistica e consegne a casa o in albergo (per i turisti).

RetailWatch crede che il progetto del Mercato Centrale sia un buon esempio di come trattare i centri storici e il loro patrimonio architettonico. Merita l’appellativo di capolavoro.


La comunicazione
Merita un capitolo a parte per l’ironia, la profondità, la cultura che sottintende e soprattutto per il posizionamento che vuol costruire di questo doppio capolavoro.

Punti di forza

Location centrale (bancherelle di prodotti opinabili a parte su tutti i lati), Mercato al livello 0 e ristorazione e botteghe al 1°, Layout, Accostamenti merceologici, Lavorazioni a vista, Nomi dei gestori su ogni chiosco.

Punti di debolezza

Toilette insufficienti nei momenti di maggior richiamo, Conto economico con un equilibrio difficile da ottenere per i costi (qualcuno dice che Eataly è pronto a prendere la gestione…). Flussi di turisti irregolari, problemi durante la settimana.

La sostenibilità del Mercato Centrale di San Lorenzo, Firenze
Impatto ambientale    2
Solidarietà    5
Legami con il territorio   5
Naturalità    5
Organic-bio    4
Artigianalità            5


 

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