Anselmi-Gfk Eurisko: non torneremo più come prima

Data:

Anselmi-Gfk Eurisko: non torneremo più come prima

Luglio 2013.  “Se il consumatore non modifica i suoi comportamenti il percorso della sostenibilità appare più difficile. I consumi stanno diventando gradualmente più sostenibili, complice anche la crisi economica. La crisi sta producendo effetti culturali, in nuovo modello di consumo, che si iscrive in un circolo più virtuoso, dice Paolo Anselmi, vice presidente GFK Eurisko, parlando a un convegno organizzato da Barilla.

. Una nuova sensibilità ambientale. Il 75% degli italiani si sente toccato dalla crisi. Il 40% sostiene che ne usciamo fra quattro anni.
La crisi porta a conseguenze strutturali e a nuovi comportamentali psicologici.
La prima risposta tattica è: il 46% riduce i consumi, anche se la sensibilità verso le tematiche ambientali rimane alto, il 67%, addirittura il 36% si dice molto attento. Ad esempio: all’ambiente il 60% degli italiani pensa di dare un contributo individuale per ridurre l’inquinamento.
Per il campione intervistato da GFK Eurisko i soggetti che devono occuparsi dello sviluppo sostenibile sono il governo (86%), i cittadini (73%), le imprese (76%).

. Con l’uscita dalla crisi. Dopo la crisi il modo di consumare sarà diverso per il 54% degli italiani; tornerà tutto come prima per il 34%. Questi dati ci fanno notare come siamo in presenza di una profonda discontinuità, sicuramente del cambio di un paradigma: sono soprattutto i giovani, più di tutti, a dirlo (54%). Secondo loro, quando usciremo dalla crisi, prevarrà un modello di consumo diverso.
 
. I nuovi comportamenti. Riduzione, eliminazione superfluo. Ma anche riduzione degli sprechi, dell’energia, dell’uso degli elettrodomestici. Andiamo verso una gestione responsabile degli oggetti, ripensiamo a far durare le cose, riduciamo l’usa e getta in tantissime categorie merceologiche.
Abbiamo ormai consapevolezza del ciclo di vita dei prodotti, dell’esistenza della filiera, poniamo attenzione allo smaltimento e alla raccolta differenziata.

. Il mutamento degli acquisti. Gli italiani mettono più attenzione alla scelta di prodotti e marche sostenibili. Il 34% controlla il rispetto verso criteri etici e responsabili, sono soprattutto i giovani a farlo. Il 47% non acquista marche non sostenibili.

Il settore con più sostenibilità ambientale e l’alimentare, una motivazione quasi auto-protettiva. Due indici su tutti: food 75%, detersivi 71%.

. La futura reputazione. La reputazione delle aziende food si baserà soprattutto su Qualità e Sostenibilità.
I driver della sostenibilità saranno, allora: salute ambiente, comunicazione trasparenza, economia del territorio, cultura, solidarietà (comunità, territorio)
Il concetto di Salute si integra sempre più con benessere, con lo star bene a 360° e si attuerà con una maggior attenzione alla stagionalità, alle confezioni ecologiche, ai prodotti italiani ai prodotti con basso impatto ambientale, al biologico.

. Luoghi comuni.  È necessario ribadirlo, dice Anselmi: lo stile di vita sostenibile non è  uno stile  di vita povero. E neppure penitenziale.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili

Mondelēz porta Aldi in tribunale con accuse di concorrenza sleale

La guerra dei biscotti si combatte a colpi di confezioni. Mondelēz International, colosso del settore dolciario e detentore di marchi iconici come Oreo, Chips Ahoy!, Ritz e Nutter Butter, ha intentato una causa federale contro Aldi. L'accusa è di aver copiato in modo deliberato e sistematico il packaging dei propri prodotti, per confondere i consumatori e trarne vantaggio commerciale. Capiamo meglio la portata della questione, anche alla luce di casi precedenti.

L’MDD Unes centra l’obiettivo?

Abbiamo parlato di come Il Viaggiator Goloso possa rischiare di non stare al passo con i tempi che cambiano. La linea mainstream di Unes, invece, continua ad avere una mission chiara e funzionale agli obiettivi dell'impresa. Visitiamo uno store dell'insegna per commentare gli sviluppi del marchio u!

Il CEO di Sainsbury’s ammette: “Eravamo troppo cari”. Com’è cambiata la strategia del colosso britannico.

Sainsbury's per crescere ha fatto marcia indietro, riportando il suo focus sul core business, ovvero il cibo. Da qui nascono tutte le iniziative utili per abbattere i prezzi, incrementare l'offerta di prodotti e rimodernare una grossa fetta della rete vendita.

MDD Wars, simil Pan di Stelle: Tigros vs Esselunga

La recente faida che ha visto Barilla (Mulino Bianco) protagonista in difesa dei propri biscotti iconici ha dato il via a un confronto sulle imitazioni. Abbiamo scelto due simil Pan di Stelle MDD per paragonarne ingredienti, azienda produttrice, caratteristiche e sapore. I prodotti Esselunga e Tigros sono stati infine necessariamente rapportati ai biscotti Barilla originali. In fondo, la nostra pagella.