Erbert, startup milanese fondata nel 2020 da Enrico Capoferri, ha intrapreso un percorso di crescita e trasformazione nel settore food retail, focalizzandosi su alimentazione sana, sostenibilità e innovazione.

Un concept che si fa strada nell’alimentazione sana
Erbert si distingue per la sua offerta di piatti pronti artigianali e salutari, realizzati con ingredienti di alta qualità e tecniche di cottura che preservano i valori nutrizionali. L’azienda si impegna a rispettare un vero e proprio “Manifesto“:
- una cucina gestita da chef che scelgono “solo farine non raffinate, lievito madre e olio EVO”
- una selezione di tecniche di cottura specifiche per rendere “leggera ogni ricetta, anche la più tradizionale”
- menu che “permettono di variare la tua dieta in maniera salutare ed equilibrata ogni giorno”
- un packaging al passo con i tempi: “una confezione compostabile che puoi smaltire comodamente nell’umido, più semplice per te e più utile per l’ambiente”
- una shelf life breve, dovuta all’esclusione di conservanti e additivi
La scelta aziendale di offrire piatti pronti in porzioni monodose, poi, contribuisce a ridurre gli sprechi alimentari. Ogni pasto è progettato per soddisfare le esigenze individuali, evitando il surplus di cibo che spesso si verifica con le maxi porzioni.

Molto interessanti sono i bollini posti sull’etichetta del packaging: si tratta di una sorta di diagramma a torta che fa immediatamente capire le proporzioni degli alimenti che compongono il prodotto. Come riportato sul sito aziendale: “Il bollino Mangia Bene nasce dalla volontà di rendere chiaro al consumatore cosa sta mangiando e di quali alimenti debba comporsi una giornata affinché sia equilibrata. Al bollino accompagniamo l’indicazione della quantità di calorie per porzione così che sia immediato (associare) l’apporto del piatto al fabbisogno quotidiano”.
Espansione e diversificazione dei canali

Dopo l’apertura di alcuni punti vendita fisici, Erbert ha lanciato il servizio di delivery dedicato alle aziende, erbertaziende.it, che consente ai dipendenti di oltre 300 imprese convenzionate di ordinare pasti sani e bilanciati direttamente sul luogo di lavoro.

Sfide economiche e rilancio
L’azienda ha rafforzato la propria mission e ha puntato su una strategia omnicanale. Nel 2024, infatti, Erbert ha registrato risultati positivi: il canale retail ha visto un incremento del 30%, il segmento dei pranzi aziendali è cresciuto del 100% e il B2B ha segnato un +82%. Per il 2025, l’azienda prevede un’ulteriore crescita superiore al 50%.
Impegno per la sostenibilità e l’innovazione

Come anticipato, Erbert pone grande attenzione alla sostenibilità ambientale, utilizzando packaging compostabili e aderendo ad iniziative come Too Good To Go per ridurre gli sprechi alimentari. L’azienda ha inoltre effettuato un rebranding per rafforzare la propria identità e comunicare meglio i valori di artigianalità e salubrità.
Sul sito web ufficiale, i valori aziendali sono spiegati molto bene, soprattutto per quanto riguarda la sostenibilità. Si legge: “abbiamo scelto di adottare le vaschette in CPET Evolve by Faerch, realizzate fino all’80% con plastica riciclata e riciclabili al 100%. Questa scelta ci consente di partire da materiali già esistenti, dando nuova vita a risorse già presenti sul pianeta e contribuendo a ridurre i rifiuti, piuttosto che produrre nuovo materiale”.
Il nostro giudizio sull’offerta di Erbert
Di operatori che uniscono retail e ristorazione o che forniscono ottimi pasti ready to eat ce ne sono diversi, soprattutto in una città come Milano. Come si differenzia, dunque, Erbert? La risposta la si può dare con tre parole: qualità, servizio e scelta.

La redazione di RetailWatch ha voluto provare una decina di piatti offerti dall’azienda per comprendere meglio di cosa si stesse parlando nello specifico. Il feedback è il seguente:
- La selezione di pasti pronti è ampia e ricca, spaziando dai piatti più esotici (es. pollo al curry) a quelli della tradizione.
- Il rapporto qualità/prezzo è buono.
- Assaggiando i prodotti si ha la chiara percezione di mangiare alimenti sani per l’assenza di condimenti eccessivi o di sapori troppo marcati.
- La quantità di cibo presente nelle monoporzioni è tendenzialmente soddisfacente.
- Si tratta di piatti perfetti per chi ha bisogno di tenere sotto controllo l’apporto calorico giornaliero.
Parliamo, dunque, di un assortimento valido per ampiezza e qualità che può tranquillamente scavarsi la propria fetta di mercato, fidelizzando la clientela.
Tipo di offerta e rischi all’orizzonte
L’offerta di Erbert può almeno in parte inserirsi nello stesso segmento di mercato delle bowl, ovvero di quei piatti salutari, pronti da mangiare, serviti in apposite ciotole e perfetti per essere consumati anche presso i luoghi di lavoro. Un esempio noto di questo tipo di cibo è il Poke, pietanza che negli ultimi anni si è guadagnata un posto rilevante all’interno del panorama gastronomico italiano.
Del fenomeno delle bowl parlano proprio i fondatori della catena I love Poke, durante la puntata a loro dedicata del podcast Millions, condotto da Joe Bastianich e Tommaso Mazzanti. Si tratta di un trend che negli USA si è sviluppato molto e che in Italia, nonostante il successo del famoso piatto hawaiano, ha ancora molta strada da fare.
Sicuramente, se alcune aziende leader del retail decideranno di offrire prodotti ready to eat salutari e gustosi, potendo contare su una rete vendita capillare, più vicina dunque ai consumatori, ciò rappresenterà una minaccia per il business model di Erbert.
Non è un mistero, infatti, che recentemente diverse catene di supermercati, considerando la gastronomia un volano fondamentale per la fidelizzazione della clientela, stiano investendo su tale reparto al fine di migliorarne la qualità.
In RetailWatch continueremo a monitorare lo sviluppo di Erbert con l’obiettivo di verificare quali soluzioni deciderà di adottare l’azienda per acquisire un vantaggio competitivo sempre più rilevante rispetto alla concorrenza.