Il modello comunista è morto, il capitalismo finanziario è troppo infelice, rimane l’Economia Civile

Data:

Settembre 2020. Il professor Stefano Zamagni ha un curriculum universitario lunghissimo, citiamo per brevità che è anche Presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali. La sua carica è stata indicata da Papa Francesco.

Dovete avere la pazienza di vedere fino in fondo questo video (un po’ lungo si, ma ne vale la pena) frutto del suo intervento alla giornata sui consumi Future vision workshop di Future Concept Lab.

Le sue idee e la sua ricerca potrebbero essere predittive perché indicano in modo chiaro che c’è una strada da seguire nuova e antica al contempo, perché:

  1. Il modello economico e sociale comunista è morto,
  2. Quello capitalista incentrato sulla finanziarizzazione di ogni aspetto non può funzionare,
  3. Bisogna sapere cogliere le indicazioni che ci arrivano dello sviluppo dell’Economia Civile.

Curiosamente l’Economia Civile è nata in Italia a Napoli nel 1757, grazie allo studioso Antonio Genovese ed è contrapposta alla Economia Politica che nasce in Scozia qualche anno prima. La Gran Bretagna si appresta a conquistare il mondo in quei secoli e l’Economia Politica (che porterà al capitalismo finanziario) prende il sopravvento e diventa la cultura economica egemonica con le teorie di Adam Smith.

Da questo passaggio Stefano Zamagni disegna i contorni dell’Economia Civile, ripescata in Italia nel 1993, perché, come dice Giacomo Leopardi: “Gli italiani non sanno coltivare le proprie radici, anzi, le recidono”. Ma mai dire mai, questo è il momento opportuno per parlare di una terza via che può far sperare per il futuro, perché mette al centro:

  1. L’uomo,
  2. L’ambiente, come bene comune globale, non locale,
  3. La Comunità sociale contrapposta all’Io.

Guardate il filmato dell’intervento di Stefano Zamagni con calma, e soprattutto riflettete sul futuro.

1 commento

  1. interessante, veramente interessante!
    complementi al “Prof” per avere spiegato concetti complessi con una semplicità… disarmante.
    chi ha veramente competenza e cultura riesce a fare questo.
    complimenti anche alla Redazione…
    G

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