Morace-FCL. I Nativi Digitali si pesano in follower

Data:

Morace-FCL. I Nativi Digitali si pesano in follower

Marzo 2013. Francesco Morace, presidente di FutureConceptLab è intervenuto al convegno di CDV-Conference management/RetailWatch sui Nativi Digitali, che si è tenuto nel mese di marzo.

Ha incentrato la sua relazione su come disegnare le strategie di comunicazione per conquistare i giovanissimi.

I nativi digitale, i teen, non sono un target, spiega, ma il prossimo mainstream. Non dobbiamo corrergli dietro, ma ascoltarli perché in realtà vogliono solo essere ascoltati e aiutati e, anche se par strano, ad aiutare. Chi li dipinge come egoisti, sbaglia. Hanno altri punti di vista.

Gli strumenti e le strategie tradizionali non hanno successo nei loro confronti perché obsoleti. È meglio costruire un più solido marketing relazionale.

Più che nativi digitali bisognerebbe chiamarli Performativi Digitali. Si misurano e si autocertificano per il numero di follower che hanno e il grado di incisività che riescono ad ottenere in famiglia. Quest’ultima intesa come familismo all’italiana, nel bene e nel male. Un familismo che bisogna leggere in chiave di marketing.
Lavorare sui nativi digitali significa fare analisi in profondità, lavorare su chi genera i contenuti, come vengono elaborati, come li condividono, come vivono l’intensità dell’esperienza.

È necessaria nei confronti dei nativi digitali non la velocità ma la tempestività della risposta ai quesiti da loro sollevati, valorizzando la qualità del tempo e dello spazio a disposizione.

Uno dei luoghi comuni da sfatare è che sono superficiali. Un esempio di non superficialità. Molti di loro amano il gioco degli scacchi. Come potrebbero essere contemporaneamente superficiali? Gli scacchi, come tutti sanno, richiedono strategia, controllo, pazienza.

I nativi digitali vogliono essere al posto giusto nel momento giusto.

Il principale standard che riconoscono è l’intensità. Ma anche l’innovazione, la trasparenza assoluta, le relazioni creative, l’amicizia vera. In questo modo tutto diventa mainstream.

“Io al centro” è il loro nuovo paradigma. Ma l’io è anche noi, grazie al coinvolgimento, ai messaggi contro-tendenza, a nuovi valori non compiacenti. Il tutto approfondito da lealtà e condivisione, dalla credibilità personale di gruppo, per una nuova capacità creativa.

Alla fine la domanda che tutti si pongono è: so what? La risposta è: educational, nuovi valori educativi.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

Despar premia i propri partner d’eccellenza: Il caso Sicily Food (Gruppo Mancuso).

Tempo fa abbiamo parlato di come, negli USA, i fornitori ad alto potenziale vengano premiati da un primario player retail. In Italia, Despar segue la stessa filosofia, conferendo un riconoscimento ai propri partner MDD d'eccellenza.

Iginio Massari per Iper, come Da Vittorio per Esselunga: analisi e confronto

Il Maestro bresciano Iginio Massari nel 2024 si è aperto alla GDO dopo una lunga carriera che lo identifica come uno dei pasticcieri di riferimento nel panorama italiano. I suoi dolci si vendono con il marchio "BuoniMaestri" nell'ambito di un progetto realizzato per Iper. Raccontiamo questa linea, includendo un confronto con Elisenda di Esselunga che tiene in considerazione corner, offerta, prezzi e sapore.

Come sta andando la società per l’export di Coop Italia?

Quali sono le performance di Coop Italian Food SpA, società di Coop Italia dedicata al canale estero? Analizziamone il bilancio, commentando le scelte commerciali alla base del progetto.

Cosa fanno i migliori nel Retail? I trend da conoscere per non rimanere indietro.

I retailer best performer a livello europeo hanno delle caratteristiche chiare e precise. Scopriamole analizzando i trend che impatteranno maggiormente il mercato retail nel prossimo futuro.