Pause, l’ibrido vintage+bar che punta allo slow

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Pause, l’ibrido vintage+bar che punta allo slow

Marzo 2012. Carlin Petrini, il fondatore dello slow food, se lo visitasse, lo battezzerebbe come un locale slow. Alle due imprenditrici che lo hanno aperto, come ascolterete nell’intervista non dispiacerebbe affatto.
In realtà è difficilmente classificabile come negozio o punto di somministrazione perché ricade in tutti e due, come negozio vende abbigliamento, libri e complementi di arredo vintage e come punto di somministrazione ha un menù ridotto ma articolato che va dalla cafeteria ai vini a bicchiere, ai pasticcini.

L’ambientazione. Il locale è piccolo: una luce e due vani + un sopplaco non agibile commercialmente. Le due imprenditrici (una ex vice presidente Marni USA Retail e una ex funzionaria dell’Ufficio Brevetti Europeo EU) si sono dedicate per un po’ di mesi alla ricerca dei pezzi per arredarlo visitando rigattieri, negozi di usato e di arredamento vintage. Hanno scelto i pezzi più vicini alla loro cultura e al loro gusto, alcuni, addirittura li hanno fatti con le loro mani, li hanno accostati ed eccoci al negozio.

L’offerta. Stesso percorso per l’assortimento del vintage e per quello della somministrazione, diciamo che il tutto è fatto a loro immagine e somiglianza

I servizi. Wi fi libero, quotidiani gratis in lettura, consulenza sui cibi

Punti di forza
Ambientazione, Costi ridotti

Punti di debolezza
Replicabilità

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