Quella Linea Rossa di follia di Malick

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Quella Linea Rossa di follia di Malick

Autore: Giulio Rubinelli per la scheda del film, Luigi Rubinelli per gli abbinamenti food

«Tra la lucidità e la follia c’è solo una sottile linea rossa» (Rudyard Kipling)

Unicita’. Malick e’ uno di quei pochi registi che si riconosce alla prima inquadratura. Capace di catturare l’attenzione dello spettatore su uno stile ben preciso sin dai fotogrammi iniziali.
Coerenza. Malick ha cominciato, dal suo esordio ad oggi, un percorso molto preciso, sia tecnico sia contenutistico, che si e’ dipanato delicatamente attraverso 40 anni di carriera in soli sei film. Ogni sua opera si appoggia a quella che la precede, si separano per poi riacciuffarsi.

Questo e altro lo rende uno dei registi piu’ misteriosi e affascinanti del cinema contemporaneo. Sprannominato ‘Salinger di Hollywood’, il regista texano non ha mai voluto entrare a far parte dello star system con un particolare attaccamento alla propria privacy che gli e’ costata, per ovvia reazione, l’amore e la curiosita’ dei piu’ importanti attori statunitensi, pronti a lavorare anche gratis ai suoi film.
E’ anche il caso de ‘La sottile linea rossa’, il suo terzo lungometraggio, showreel delle stelle del cinema moderno americano.
Un cast unico e irripetibile (Sean Penn, Edward Welsh, James Caviezel, Nick Nolte, Elias Koteas, Ben Chaplin, Adrien Brody, John Cusack, Woody Harrelson, Jared Leto, John C. Reilly, George Clooney, John Travolta, John Savage) ci racconta il dramma di un reparto di fanteria alla conquista di una collina, in lotta contro il fuoco nipponico, durante il secondo conflitto mondiale.
Parentesi, ecco una breve lista degli attori che hanno partecipato alle riprese e le cui scene sono poi state tagliate in montaggio:  Mickey Rourke, Bill Pullman, Viggo Mortensen, Gary Oldman e Martin Sheen.

Film dalla lunga durata (sempre nello stile di Malick: 170′), ma impercettibile. Mai un tempo morto, ma rarissimi I dialoghi. Mai lento, ma con languidi monologhi interiori fuori campo dei componenti della compagnia.

L’uomo lotta contro I suoi simili, lotta per uno spazio vitale inesistente, poiche’ la natura assiste muta. Sta a guardare, apparentemente immobile senza giudicarci, senza punirci. Attende il nostro passaggio, perche’ sa che ci sopravvivera’. La guerra e’ uno scempio alla sua maestosita’ e alla bellezza. Inutili ci battiamo per nulla.
Mentre, come dice il personaggio interpretato da Caviezel, disertore, esiste un mondo migliore, dove il conflitto non e’ necessario. Lo dice all’inizio del film a Sean Penn, in modo da mettere in chiaro la posizione della pellicola, ma e’ il primo e solo giudizio di Malick sui suoi personaggi, che ne escono tutti vinti.
La morale: in guerra l’unico vincitore e’ l’albero sotto al quale verremo seppelliti.

-GENERE: guerra e drammatico. Ma il genere reale e’ 100% Malick.

-TEMPERATURA: indefinibile. Dal bollore del sangue caldo che spilla dai corpi dei soldati, al ghiaccio dei cuori di chi uccide ogni giorno per obbligo.

-QUALITA’: solo attori di serie A, lusso puro. Tecnicamente il film perfetto.

-COLONNA SONORA: Hans Zimmer. Non serve aggiungere altro.

-DA VEDERE CON: questo film ha un limite d’eta’. Cruento sia a livello visivo sia psicologico. Peccato pero’ non poterne godere gia’ da quando si e’ in fasce.

Terrence Malick
(USA, 1998)

SkyCinemaCult
Sabato 30 novembre
Ore 21.00

Gli abbinamenti food

Vino: Lambrusco Emilia Vivante 2011, Cantine cooperative riunite. Un Lambrusco davvero eccezionale, fresco. All’olfatto forti sentori di ciliegia. Da bere leggermente fresco per cogliere il sapore fino in fondo il sapore fruttato.

Formaggio: Grana giovane, Grana Padano o Parmigiano Reggiano, fate voi ma ben abbinabile al Lambrusco. Unica preoccupazione: mettetelo su un tagliere di legno perché anche la vista aiuta negli assaggi e lasciate il pane in dispensa…

Cioccolato: verso la fine, quando il formaggio è finito, riempite di nuovo il bicchiere di  Lambrusco Emilia Vivante e aprite questa tavoletta Toscano black 79, cioccolato fondente extra 70% di Amedei, davvero sublime, un gusto da conservare il più possibile.

 

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