Come devono essere le casse? Veloci in Oasi e assistite in Tigre: il caso Gruppo Gabrielli

Data:

Settembre 2019. Nel filmato qui sotto diciamo in tono ironico alla retail community che anziché andare a Shangai e Chicago in cerca di innovazioni con la I maiuscola, forse sarebbe il caso di passare da Ascoli Piceno e dare un’occhiata ai superstore (insegna Oasi) e ai supermercati (insegna Tigre) del Gruppo Gabrielli (Gruppo Sun).

Troppo ironico? Macchè. Siccome l’erba del vicino è sempre più verde pensiamo in genere che Shangai con Alibaba sia La soluzione per il retail di domani, ma non ci accorgiamo che qualche formichina (come queste di Gruppo Gabrielli) una ne fanno e cento ne pensano.

La cassa ad arco

La cassa ad arco sono già stata introdotte da Datalogic in Esselunga (guarda qui il commento di RetailWatch) e mai più replicate. Queste di Toshiba-Itab, scelte dal Gruppo Gabrielli per il superstore Oasi ad Ascoli Piceno, appaiono più semplici, più snelle, più usefull e meno monumentali, non a caso sono più frequentate. Oasi ne schiera 6 su una barriera di 21.

È una innovazione perché:

. nelle Regioni dove opera il Gruppo Gabrielli nessun retailer le ha e quindi l’insegna appare largamente innovatrice in sé,

. velocizza realmente la spesa,

. il cliente sembra quasi giocare e divertirsi.

Il solleva cestoni

Questa innovazione (la pompa idraulica che soleva i cestoni) è ancor più eclatante perché:

. la popolazione invecchia e ha bisogno di questo tipo di assistenza,

. è una innovazione che distingue e fidelizza l’insegna di supermercati Tigre,

. il costo tecnico è ridotto.

Curiosamente la usano anche i giovani, così, giusto per non farsi mancare nulla.

2 Commenti

  1. Finalmente qualcuno che si rivolge in maniera pratica e funzionale alla terza età o semplucemente a clienti cn qualche difficoltà fisica. il mio lavoro è nel canale farmacia dove si fa un gran parlare di over 60, di servizi ecc ma in pratica negli store si fa ben poco

  2. La scelta delle Twinflow di Itab è stato uno degli ultimi contributi da me dato nel ruolo di responsabile dell’IT di punto vendita di Magazzini Gabrielli, Quando un prodotto ed una tecnologia sono dei veri “game-changer” occorre riconoscerlo e trarne vantaggio. Ed il vantaggio delle Twinflow è tutto nella ergonomicità conferita dall’uso del nastro. In realtà nel caso specifico l’identificazione del prodotto avviene ancora con la collaborazione dell’utente che predispone il prodotto per la lettura del barcode, che contrariamente a quanto può sembrare, non avviene sotto l’arco ma tramite un più tradizionale scanner ad ottica singola posta sotto il monitor touch. L’arco ospita dei sensori ottici che riconoscono la presenza del prodotto, ma non il prodotto in se,ed il relativo sistema di controllo del peso. Il riconoscimento ottico dei prodotti è presente nei modelli HyperFlow. E questa è un’altra storia.

Rispondi a Laura Memmo Cancella la risposta

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili

MDD Wars, Cotoletta di pollo surgelata: Dpiù vs Famila

Mettiamo a confronto le cotolette di pollo MDD acquistate da Famila (linea Selex) e da Dpiù (marchio Si fa Bontà). Si tratta di prodotti surgelati per i quali vengono valutati costo, packaging, ingredienti e sapore. Interessante notare come, seppure l'azienda produttrice sia la stessa per entrambi, le cotolette risultino diverse l'una dall'altra.

Mondelēz porta Aldi in tribunale con accuse di concorrenza sleale

La guerra dei biscotti si combatte a colpi di confezioni. Mondelēz International, colosso del settore dolciario e detentore di marchi iconici come Oreo, Chips Ahoy!, Ritz e Nutter Butter, ha intentato una causa federale contro Aldi. L'accusa è di aver copiato in modo deliberato e sistematico il packaging dei propri prodotti, per confondere i consumatori e trarne vantaggio commerciale. Capiamo meglio la portata della questione, anche alla luce di casi precedenti.

L’MDD Unes centra l’obiettivo?

Abbiamo parlato di come Il Viaggiator Goloso possa rischiare di non stare al passo con i tempi che cambiano. La linea mainstream di Unes, invece, continua ad avere una mission chiara e funzionale agli obiettivi dell'impresa. Visitiamo uno store dell'insegna per commentare gli sviluppi del marchio u!

Il CEO di Sainsbury’s ammette: “Eravamo troppo cari”. Com’è cambiata la strategia del colosso britannico.

Sainsbury's per crescere ha fatto marcia indietro, riportando il suo focus sul core business, ovvero il cibo. Da qui nascono tutte le iniziative utili per abbattere i prezzi, incrementare l'offerta di prodotti e rimodernare una grossa fetta della rete vendita.